Il Vintage è un mood che ti avvolge, lo respiri nell’aria, nei colori dei foulard al collo delle ragazze in lambretta, nel rosso fuoco delle loro labbra, nei papillon al collo di barbuti o baffuti gentlemen. Eh sì, a Padova si è visto tutto questo in occasione del Vintage Festival che si è tenuto lo scorso 12, 13 e 14 settembre per la quinta volta nella città veneta. Una tre giorni di mostre, eventi, workshop e ovviamente mostra mercato, tutto rigorosamente sotto l’etichetta di contemporary retrò. Strizzando un occhio al passato, con uno sguardo al futuro, quest’edizione porta il titolo emblematico di loading the future, e una cover con due modelli vintage, ma pur sempre pixellati.

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Gli artefici di questa edizione del festival sono l’associazione culturale Vintage Factory, con il patrocinio e la collaborazione della Regione Veneto e del Comune di Padova, e l’Assessorato Cultura e Turismo, Musei, Spettacoli. Ricco il parterre di sponsor e partner tra cui annoveriamo Sky, Htc, Wella, Carlsberg, Lago, Shenker, Mini, Proraso, Fisherman’s Friend, e BlaBlaCar, solo per citarne alcuni. Il coordinamento culturale della manifestazione è stato affidato a Davide Rampello – tra i curatori dell’Expo Milano 2015, ex amministratore della Triennale di Milano.

Splendida e molto riuscita, per location e grandezza, è la cornice in cui si è svolto il festival: il Centro Culturale San Gaetano di Via Altinate, cuore del mondo studentesco e ormai fulcro delle ricche attività culturali padovane, ovviamente in pieno centro urbano.

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Il pubblico ha premiato la ricchezza del programma del Vintage Festival con ben 37.000 presenze nei tre giorni di rassegna. Un evento culturale a tutto tondo dove poter spaziare nei 500 m2 degli spazi espositivi. Perdersi ad ammirare le scarpette di Cenerentola (interamente ricoperte di brillanti) tra quelle esposte dal museo ROSSIMODA di Villa Foscarini Rossi a Stra, avvicinarsi ai bozzetti e foto d’epoca di Jole Veneziani, la stilista tra i fondatori dell’Alta Moda italiana, toccare le “rugose” tavole in legno, su cui è stata esposta la collezione di design Brionvega, osservare i ritratti ironici di Marvellini Fine art e le bellissime Diversamente Instantanee di 4 fotografi contemporanei sulle variegate polaroid, erano alcuni degli highlight del variegato evento.

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Anche gli incontri e i workshop non hanno deluso, basti pensare che Bruno Pizzul ha contraddistinto con la sua voce uno di essi incentrato sulla passione del calcio, mentre Paola Maugeri ha parlato di Rock e Vegan style con disinvoltura. Peccato per l’annullamento dell’incontro con Giusi Ferrè e Antonio Marras, che prometteva molto bene.

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La chiusura è stata affidata a Super Morgan, personaggio discusso e discutibile, ma pur sempre in grado di accattivare le masse.
Particolari anche gli eventi a corredo del Vintage Festival come la Tweed Ride, una “pedalata urbana con stile” ispirata al Tweed Run londinese, o come la Fashion River Boat: una crociera fluviale modern retrò lungo il tragitto storico del Burchiello, che raggiungerà il Museo Rossimoda della calzatura.
Anche la beneficenza non è mancata. Team for Children Onlus ha raccolto fondi a sostegno del reparto di oncoematologia dell’ospedale di Padova ricavati dal biglietto di 5 € per accedere alla mostra mercato.

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A proposito dell'autore

Collaboratore

Laurea con lode in Comunicazione con una tesi sui musei d’arte contemporanea_Caso Napoli. Nel 2007 lavora a Liverpool presso il dipartimento di Marketing e Comunicazione dei National Museums. Corso di perfezionamento in Management Culturale presso la Fondazione Fitzcarraldo, Torino. Dal 2007 ad oggi ha collezionato, insieme a Componibile 62, esperienze come curatrice, project manager e organizzatrice di mostre ed eventi culturali in Italia e all’estero. Collabora con Tafter (Economia della cultura). Oltre che all’arte contemporanea, si dedica anche alla moda, CSR, e viaggi. Il Museo è il suo habitat naturale.