Ha realizzato murales in molte città italiane, è una delicatissima illustratrice e vanta collaborazioni nel mondo della moda: La Fille Bertha, al secolo Alessandra Pulixi, è attualmente una delle artiste più conosciute nell’ambito dell’arte urbana.

A Napoli, una delle sue donne dalle forme eleganti e decise abbraccia il quartiere di Ponticelli nel Parco dei Murales. La grande imago, realizzata nell’ambito del programma di riqualificazione artistica e rigenerazione sociale ideato e coordinato da Inward Osservatorio sulla Creatività Urbana, ci parla di protezione, del valore sociale della maternità. Farlo nella periferia orientale di Napoli, non è scontato. Le giovani mamme spesso non hanno punti di riferimento, soprattutto nelle isolate e desolate periferie italiane. Crescono da sole, con forza mista a debolezza, i loro figli. Quale consolazione per chi, ogni giorno, con dignità ed onestà cerca di proteggere chi ama?

La Fille Bertha per Furla

L’immagine in questione, che prende in prestito il grande e caldo manto disegnato da Piero della Francesca, ci guida, in parte, verso il valore sociale di molti interventi e, dall’altro, al legame intangibile tra l’arte e la psicologia. Non è un caso. La formazione de La Fille Bertha è un pendolo che oscilla tra queste due discipline. Ed anche se sfugge, a chi crea o guarda le opere, l’oggettività con cui queste possono fondersi insieme, La Fille Bertha ammette che da sempre questa ha influito a livello incoscio e simbolico sulle sue creazioni.

Colourful Queen in Castello di Cisterna (Napoli) – La Fille Bertha

Dalle illustrazioni alla street art. Anche se il primo amore non è mai stato abbandonato, cosa maggiormente ti affascina dell’arte urbana?

Sono molteplici gli aspetti che mi affascinano; tra questi, la natura effimera delle creazioni nel tempo, la possibilità di erosione; l’essere “situate” a priori in un contesto già strutturato in un determinato modo e che a prescindere influenza, in maniera naturale ed incisiva, l’intera composizione. Mi affascina la casualità in rapporto al pubblico, l’impatto sugli osservatori ma anche e soprattutto il dialogo con il tessuto urbano.

Questo aspetto è molto importante. Oggidì molti interventi nascono, in ogni luogo delle città e delle periferie, dal nulla, calati dall’alto. Un aspetto interessante sì, ma anche pericoloso. Bisognerebbe chiedersi quali sono i messaggi che vengono ampliati e quale la responsabilità sociale degli artisti.
L’arte urbana quanto amplifica, nei colori e nelle fattezze, la portata di ogni artista verso una fetta della popolazione o un territorio specifico?

Sebbene l’intento di un/un’artista possa essere specifico, la sua platea, in ogni caso, ha un’estensione ampia e incontrollabile: questo è un aspetto per me affascinante nella sua imprevedibilità. Personalmente mi piace pensare che le opere possano generare degli effetti non previsti e non calcolati: entrano in gioco la soggettività e l’attribuzione simbolica dell’osservatore, nel “bene” o nel “male”, ma che, in ogni caso, sono parte, nel senso più ampio, dell’intero fenomeno.

Come sempre, dunque, l’occhio vuole la sua parte e le forme svolazzanti ed i colori sfavillanti si stagliano su parete o carta come dei modelli pronti al ritaglio. Anche il legame con la moda è molto forte. La Fille Bertha ha sempre cercato di far sbocciare la sua produzione in svariati campi della creatività. Perciò, come influisce la moda sulle sue produzioni?

La moda è sempre stata un richiamo, una passione, intesa nella sua più ampia manifestazione, in quanto forma d’arte ed espressione ricca di significati. Mi piace indossare tessuti che hanno una storia da raccontare, che sono stati pensati e creati con sapienza e passione, che sono portatori di concetti e che abbiano valenza estetica.

Sette anni fa stampai le mie prime serigrafie anche su tessuto: fu subito un incontro magico quello tra i miei disegni, le stampe ed i tessuti. Ancora oggi mi emoziona stamparli in edizioni limitate sia su carta ché su stoffa; poter unire la mia ricerca artistica e la mia espressività, alla sapienza, mezzi ed esperienza di un brand, con tutto ciò che ruota intorno e tutte le professionalità coinvolte, è per me una bellissima esperienza e sento che arricchisce davvero il mio percorso.