Articolo di Angela Mallardo

Fame e sazietà … come dire vuoto e pieno, o meglio l’azione di riempire un vuoto che è soprattutto vuoto esistenziale. Perché il “nutrirsi”, e non solo nella sua accezione alimentare, presenta dei lati oscuri che sfociano in parossismi estensibili agli altri tipi di appetiti compulsivi, sesso-denaro-successo-giustizia, che caratterizzano il comportamento umano. Questo è il campo che Monica Marioni vuole indagare, forte del suo retaggio autobiografico e lo fa con il progetto espositivo FAME! a cura di Igor Zanti, allestito nell’Atrio e Foyer del PAN – Palazzo delle Arti di Napoli dal 17 al 26 settembre 2015, dopo il debutto alla Fondazione Luciana Matalon di Milano nell’agosto scorso.

La fotogallery dell’inaugurazione a cura di Angelo Marra.

FAME! di Monica Marioni è una mostra che non vuole solo esporre delle immagini e delle installazioni performative di grande impatto, ma sceglie anche l’elemento narrativo linguistico a suggello ed esaltazione del racconto visivo. Dalle pareti su cui campeggiano lavori dove la figurazione umana intende antropomorfizzare le fami, attraverso l’esaltazione della bocca che è protagonista assoluta, l’attenzione del visitatore può spostarsi sulla videoproiezione in cui l’autrice soddisfa la sua fame di condivisione del suo percorso artistico-psicologico o, ancora, sulle T-shirt dello staff dove campeggia il quesito “Who the fuck is Monica Marioni?” insinuando una curiosità intrigante: “chi cazzo è Monica Marioni?”.

Monica Marioni (57)

Il pubblico così coinvolto, non si limita a osservare e immagazzinare forme, linee e precise sfumature cromatiche, ma deve dare un peso alla propria entrata in scena. Un peso che muta a ogni passo, camminando sul tappeto di bilance meccaniche non a caso bianche e nere, che restituiscono l’idea di un Io indefinito. Un pubblico che, mentre si aggira negli spazi, allena una capacità di ascolto dei messaggi videoregistrati dell’autrice, indispensabili per elaborare l’esperienza e per innescare l’empatia necessaria a partecipare alla specificità del momento creativo. Una connessione immaginifica che diventa liquida capacità di compenetrarsi, l’artista con i visitatori, mescolando le proprie evocazioni e dando corpo a storie che, sebbene fluide nel loro intento liberatorio, creano un legame e una corrispondenza di pensiero che mettono a nudo la diversa natura delle rispettive fami.

Monica Marioni - ritratto di Angelo Marra

Monica Marioni – ritratto di Angelo Marra

Non si mangia solo per soddisfare uno stimolo biologico ma spesso l’assunzione incontrollata di cibo fa fronte a dei vuoti o a degli squilibri emozionali che rischiano di vedere irrisolte le proprie frustrazioni , tristezza, delusione, rabbia, paura, perché mai affrontate nella loro reale autenticità. E così quello che è un bisogno fisiologico naturale, diventa metafora di un bisogno dell’anima non colmato. E tutte le patologie dell’alimentazione che permeano la contemporaneità, rappresentano la sempre più dilagante frattura nella percezione di sé, la ridondante cassa di risonanza di disagi esistenziali irrisolti. Ma il tappeto di bilance è anche il contesto espressivo di una figura umana dalla corporeità abbondante, obsoleta per i canoni estetici “anoressici” della contemporaneità, in pieno contrasto con il superomismo del terzo millennio che fa del distacco dal cibo e della scarsa ponderosità la propria regola sociale ma anche la propria sofferenza interiore. Una sofferenza che nasce dalla spasmodica ricerca di un ruolo sociale di prestigio che, possa dare pace ad un’anima tormentata da una scarsa autostima. FAME! di Monica Marioni è quindi un progetto culturale e antropologico, oltre che artistico, di ampio respiro – temporale e spaziale – che dopo Milano e Napoli raggiungerà altre città e altri pubblici per continuare a ragionare delle fami che ci caratterizzano, delle nostre insoddisfazioni che, in fondo, sono anche il carburante del nostro vivere. Per meglio approfondire il concept della mostra è stato creato ad hoc un magazine illustrato che comprende il testo critico di Igor Zanti e una conversazione con l’artista a cura di Francesco Ianniello e Maria Savarese.

bio dell’artista

Monica Marioni (07)

Monica Marioni nasce a Conegliano Veneto (TV) nel 1972. Più che l’esperienza dell’Istituto d’Arte, si riveleranno fondamentali per la sua formazione la Laurea in scienze statistiche e gli anni trascorsi all’interno di un grande gruppo industriale. Nutre un forte legame con i materiali e questo si traduce con la densa matericità delle opere astratte prima, via via più figurative in seguito. Monica Marioni fa dell’arte una professione in seguito all’incontro con la gallerista Antonina Zaru che ne riconosce il potenziale artistico e la spinge a partecipare, nove anni fa, alla sua prima mostra collettiva al Palazzo Crispi di Napoli. La collaborazione pluriennale culmina con l’invito a realizzare un’opera monumentale per un evento collaterale alla 53esima Biennale d’Arte di Venezia. Da allora ha esposto con continuità in Italia ed all’estero, lavorando con nomi quali Vittorio Sgarbi, Oliver OrestTschirky, Ivan Quaroni.
In ogni sua forma, l’attenzione artistica di Monica Marioni è sempre concentrata sulla figura umana, che rappresenta con una vasta e varia gamma espressiva: nudi asciutti e taglienti; donne intense, altere, sicure di se; ritratti ed autoritratti di un profondo spessore psicologico; scene quotidiane rese surreali che chiamano l’osservatore ad assumere quasi una posizione di interprete psicoanalitico.

info mostra

FAME! MONICA MARIONI

NAPOLI – PAN| Palazzo delle arti Napoli–via dei Mille 60– tel081.7958603

Dal 17settembre ore 17.30

Orari di Apertura: dalle ore 9,30 alle ore 19,30 – la domenica dalle ore 9,30 alle 14,30- Ingresso libero
Giorni di Chiusura: Martedì
Fino al 26 Settembre
Finissage Sabato 26 settembre

*Contatti:*

telefono: 3299423343
marioni@monicamarioni.com
www.monicamarioni.com
www.facebook.com/marionimonica

UFFICIO STAMPA:

Marina Brancato 3333262249
mbrancato@unior.it

A proposito dell'autore

Fotoreporter

Una vita dedicata alla fotografia, alla pittura e all'architettura, segnata da esperienze e incontri irripetibili. Julian Beck, Quintino Scolavino, Gianni Pisani, Lucio Amelio, Joseph Beuys, Keith Haring, Arnaldo Pomodoro, Gillo Dorfles, Enrico Bay, Nicola Pagliara, Mimmo Jodice, questa la lunga galleria di personaggi che arricchiscono la sua biografia. Studi in scenografia all'Accademia di Belle Arti di Napoli, numerose esposizioni e lavori in giro per l'Italia. Nell'ultimo decennio insieme alla pittura e alle installazioni, Marra esprime il suo talento creativo attraverso la fotografia, innescando un percorso professionale che abbraccia performance artistiche ad esperienze editoriali, collaborazioni con Istituzioni ed Enti pubblici e privati, associazioni culturali e mondo dell'imprenditoria.