Articolo di Marcello Francolini.

Il 25 febbraio 2015 si è tenuto presso la stanza rossa del Palazzo del Governo Albanese un incontro che si potrebbe definire di diplomazia artistica, tra l’artista Antonella Pagnotta e il Premier (e artista) Edi Rama.

L’interessamento da parte dei massimi vertici del Paese delle Aquile è stato una conseguenza dell’evento Who is Antonella Pagnotta. Corpo e Corpi, organizzato dal gruppo Corpo Comune, (di cui fa parte anche l’autore dell’articolo, ndr) con il giornalista e critico letterario Bledar Hasko e al teorico Mauro Francolini, a cui si è aggiunto un nuovo componente, il fotografo napoletano Angelo Marra, che nell’occasione ha documentato l’intero incontro.

Fotogallery dell’incontro

 

Non è certo nuova la figura di Edi Rama in Italia e soprattutto, nel caso specifico, nella città di Napoli: ricordo ad esempio la proiezione del video Dammi i Colori per l’edizione 2013 di Arte Cinema, curata da Laura Trisorio. Per l’occasione si evidenziava l’azione artistica come fondamento politico di ricostruzione di una nuova identità albanese.
È proprio su questo processo neo-identitario che è avvenuto l’incontro tra Pagnotta e Rama. La curiosità del premier si è accesa verso un’artista che non è semplicemente venuta per presentare il suo lavoro, ma che ha cercato di instaurare un’azione di condivisione per ricercare l’essenza dello spirito albanese.
I tre pannelli di Corpo e Corpi origina delle figure che si presentano su più livelli stratigrafici, temporali e risolti con materiali diversi. Un pannello è la donna albanese su più livelli di legno; il pannello di destra è la donna italiana su diversi livelli di ferro; le due donne laterali, a loro volta, proiettano la propria ombra costruita con il materiale specifico del proprio luogo e della propria terra: le rocce ramate delle Alpi Albanesi e i corpuscoli minerali della costa italiana. Dunque quest’ombra è l’elemento identificativo, ciò che differenzia e che posto ai lati dell’opera rappresenta il primo passo verso questo percorso che nel pannello centrale giunge non solo all’incontro con l’altro, ma alla sua unione. Nel pannello centrale è la comunione delle due donne, che avviene su più strati di vetro generando una trasparenza e una spazialità quasi in quattro dimensioni. Ora che cosa sono questi livelli attraverso cui l’impronta del volto si sposta se non il tempo ? Non certo però un tempo cosmico, fisico, convenzionale ma un tempo umano. Questo passare del volto sui vari livelli è la formalizzazione di un ricordo a partire dalla memoria di un attimo in cui il corpo occupava un certo spazio in un determinato tempo. Essa si presenta come forma eternata, e come ogni forma di ricordo non è definita all’interno di una consequenzialità logica e per questo si presenta come un’epifania sublimando lo stesso dono come prassi artistica. Lo spostamento dei due volti l’uno verso l’altro sembra un allegoria di quel possibile approdo verso uno spazio lontano, ancora da significare: l’altro da sé, l’altra donna, che è poi l’altra cultura. Ecco considerando l’oggi incerto proprio dal punto di vista dell’integrazione, ancor di più l’opera di Antonella Pagnotta si erge come possibile sentiero da percorrere verso l’altro, il di-verso da te.
Inoltre l’incontro ha attivato anche una collaborazione con i giovani artisti albanesi, studenti dell’Università delle Arti di Tirana, realizzatasi grazie al forte sostegno del Decano della facoltà di belle arti, prof. Artan Peqini. Le performance artistiche sono poi state istallate sulle strade di Tirana, uscendo fuori dal contesto accademico. È stato un tentativo di riqualificare lo spazio urbano, ma anche un dono, nel significato del corpo (praticamente i giovani artisti dell’Accademia sono intervenuti sulla riproduzione del corpo di A.P. su fogli di plastica in formato reale), lavorando in modo comunitario. Dinamica questa non molto lontana dalla grande trasformazione socio-politica dell’Albania realizzata nel recente passato, di cui è stato artefice lo stesso Rama sia come sindaco di Tirana e sia con l’attuale carica di Primo Ministro per l’intero paese.
L’evento Corpo e Corpi è stato patrocinato dal Ministero della cultura albanese e ha avuto il sostegno in prima persona del Ministro Mirella Kumbaro. Insomma un’operazione di ricerca artistica nel segno della rinascita delle arti, che Rama già sta attuando su tutti i fronti e soprattutto in campo artistico: un esempio su tutti è la nomina di Artan Shabani come direttore della Galleria Nazionale. Proprio per quest’ultimo Antonella Pagnotta e il Corpo Comune stanno preparando un nuovo progetto futuro che si concreterà nel 2016. L’incontro si è concluso con la donazione di un’opera dedicata al Primo ministro ed artista Edi Rama.

A proposito dell'autore

Fotoreporter

Una vita dedicata alla fotografia, alla pittura e all'architettura, segnata da esperienze e incontri irripetibili. Julian Beck, Quintino Scolavino, Gianni Pisani, Lucio Amelio, Joseph Beuys, Keith Haring, Arnaldo Pomodoro, Gillo Dorfles, Enrico Bay, Nicola Pagliara, Mimmo Jodice, questa la lunga galleria di personaggi che arricchiscono la sua biografia. Studi in scenografia all'Accademia di Belle Arti di Napoli, numerose esposizioni e lavori in giro per l'Italia. Nell'ultimo decennio insieme alla pittura e alle installazioni, Marra esprime il suo talento creativo attraverso la fotografia, innescando un percorso professionale che abbraccia performance artistiche ad esperienze editoriali, collaborazioni con Istituzioni ed Enti pubblici e privati, associazioni culturali e mondo dell'imprenditoria.