Secondo Seymour Papert, l’apprendimento è un processo di costruzione di rappresentazioni, più o meno corrette e funzionali del mondo, con cui si interagisce. Rispetto al costruttivismo, il costruzionismo introduce il concetto di artefatti cognitivi, ovvero oggetti e dispositivi che facilitano lo sviluppo di specifici apprendimenti. L’arte quindi dispone quegli elementi cognitivi ed emotivi per sviluppare un apprendimento specifico. Sempre secondo queste teorie l’individuo che apprende costruisce modelli mentali per comprendere il mondo intorno a lui.

mondrian
Possiamo fare risalire al costruttivismo molte forme d’arte: quella storica è sicuramente il movimento russo del periodo stalinista, perché diede a se stessa proprio questo nome. Guardando le opere dello stesso periodo, sopratutto quelle italiane, ci rendiamo conto che lo spirito dell’epoca era lo stesso e purtroppo anche le dittature e l’intenzione guerrafondaia. Il futurismo trova nelle sue opere cinematiche l’espressione più profonda delle idee filosofiche post-moderne di relazione mentale con oggetti artefatti e cognitivi.
Apparentemente fuori da questa logica troviamo Piet Mondrian, celeberrimo pittore olandese, che usa le linee orizzontali a grossi bordi neri e i colori di base per ottenere lo stesso effetto, ispirandosi alla natura per raggiungere un fine cognitivo ed emotivo molto più complesso.

 

Egli stesso afferma: “Credo sia possibile che, attraverso linee orizzontali e verticali costruite con coscienza, ma non con calcolo, guidate da un’alta intuizione, e portate all’armonia e al ritmo, queste forme basilari di bellezza, aiutate se necessario da altre linee o curve, possano divenire un’opera d’arte, così forte quanto vera “.

Come autore contemporaneo, decisamente internazionale ed eclettico, non posso che citare Karim Rashid, la cui stazione della metropolitana a Napoli (Università) è un trionfo del costruzionismo con elementi cinematici sempre più complessi a ogni piano che si raggiunge. La logica della trasfigurazione ha fatto accusare le colonne-pilastro quali immagini apologetiche di Mussolini durante il periodo fascista, mentre i colori acidi luminosissimi si alternano a figure geometriche tridimensionali o a griglie geografiche in cui perdersi completamente, per poi emergere appunto trasfigurati oltre l’elemento del passaggio che implica l’ingresso e l’uscita di una metropolitana.

Karim Rashid

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