Atipica tipografia di oggi, senza più macchinari ma con le pareti che parlano di un tempo passato, in cui questo spazio stampava e produceva, mentre ora, grazie al linguaggio contemporaneo, accoglie, offre e riflette.
Arzignano, provincia di Vicenza, l’artista oriundo Andrea Bianconi e la curatrice Elena Dal Molin decidono di “restaurare” una vecchia tipografia nella piazza principale del paese e trasformarla, attraverso un complesso progetto, in un nuovo polo culturale. A giudicare dall’entusiasmo e dal successo dell’inaugurazione tenutasi lo scorso 15 novembre sembrerebbe un’operazione assai riuscita. Ovviamente la sfida sarà mantenere la programmazione e il coinvolgimento alti negli anni a venire.

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L’alfa privativo”, spiega la curatrice, “in questo caso, esplicita il confronto tra lo spazio culturale e del sapere di un tempo, la tipografia, con quello di oggi, luogo di interazione e di incontro”. Si legge nel comunicato stampa della mostra Tunnel city, con cui si avvia la stagione di Atipografia.

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Il luogo ti conquista subito: la riconversione è stata sommessa, debole, non un cambiamento o una “cosmesi postmoderna” nelle felici parole di Luigi Meneghelli, autore di uno dei due testi critici di accompagnamento alla mostra. L’intervento è stato piuttosto di restituzione dell’identità della tipografia e di spoliazione di tutto ciò che potesse essere accessorio. Poi, sullo strato della verità, l’artista Bianconi è intervenuto con le sue opere che si attaccano alle parete senza il minimo cenno di discontinuità, barriera e ostacolo. La Tunnel city di Bianconi si sofferma sul concetto di tunnel inteso come interstizio, in-between, qualcosa che è in mezzo a qualcos’altro e che, agevolato dalla sua posizione, può essere riempito di senso.

 

Andrea Bianconi "work in progress" (©  .culturaliart.com)

Andrea Bianconi “work in progress” (© culturaliart.com)

Le pareti si ricoprono di disegni non come orpelli, ma come vesti necessarie, mai accessorie. Le strutture a forma di gabbie solo apparentemente sono limitate e conchiuse, poiché al loro interno uno specchio genera un trompe l’oeil che produce una prospettiva doppia, se non illimitata. C’è un’attitudine molto grafica nel lavoro di Bianconi, tratti puliti che creano figure minime, modulari ed iconiche.

Bianconi "A Charmed life" (© culturaliart.com)

Bianconi “A Charmed life” (© culturaliart.com)

Il titolo della mostra resta però sospeso. Tunnel e City, sembrano parole che creano quasi un cortocircuito. Così è l’artista stesso a spiegarlo: “Lo spazio tra una freccia e l’altra sta per tunnel; la freccia (la parte attiva) sta per city”.
Se è vero dunque che la città è la parte attiva, come una freccia dovrebbe andare a puntare le occasioni in cui si recupera uno spazio e lo si connota in senso culturale, perché di questo ce n’è sempre più bisogno. Arzignano ne è un felice esempio.

 

"Traps for Clouds" installazione formata da 18 gabbie (© culturaliart.com)

“Traps for Clouds” installazione formata da 18 gabbie (© culturaliart.com)

info

Tunnel city
dal  15/11 al 31/12

Atipografia
Arzignano – Vicenza

siti web:

http://www.andreabianconi.com/content/

http://www.atipografia.it/

 

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A proposito dell'autore

Collaboratore

Laurea con lode in Comunicazione con una tesi sui musei d’arte contemporanea_Caso Napoli. Nel 2007 lavora a Liverpool presso il dipartimento di Marketing e Comunicazione dei National Museums. Corso di perfezionamento in Management Culturale presso la Fondazione Fitzcarraldo, Torino. Dal 2007 ad oggi ha collezionato, insieme a Componibile 62, esperienze come curatrice, project manager e organizzatrice di mostre ed eventi culturali in Italia e all’estero. Collabora con Tafter (Economia della cultura). Oltre che all’arte contemporanea, si dedica anche alla moda, CSR, e viaggi. Il Museo è il suo habitat naturale.