La presentazione di RACNA Magazine che si è tenuta ieri 2 marzo al Museo MADRE è stata una grande opportunità e un riconoscimento a quanto da noi fatto in questi due anni di attività di cui ringrazio, a nome di tutta la redazione, il direttore Andrea Viliani e il presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee Pierpaolo Forte. Incuteva sicuramente non poca soggezione essere in uno spazio tanto importante, eccellenza museale riconosciuta a livello internazionale (ricordiamo che il Museo MADRE è stato nominato da Artribune “Miglior Museo Italiano” nel 2016) ma assolutamente non ci sentivamo fuori luogo. Lo dico con particolare convinzione pensando che, mentre parlavamo del nostro progetto, nelle altre sale del Museo era ancora in mostra Fabio Mauri con Retrospettiva a Luce Solida. Una mostra che, per volere dei curatori Andrea Viliani e Laura Cherubini, si incentra su un concetto chiave semplice quanto illuminante: il peso dell’idea. Racna Magazine è proprio questo, un’idea che ha preso forma e che acquista peso grazie al rapporto con il territorio, alla sperimentazione dei linguaggi con cui comunicare l’arte, alle connessioni.

Il termine connessione è stata più volte ripetuta nei nostri 90 minuti di confronto, ma mai svuotato del suo significato.
RACNA nasce proprio dall’incontro tra due realtà con know how differenti ma complementari e affini: Marchese editore (una piccola casa editrice che ha fatto della sua cura per il dettaglio editoriale e sulla ricerca i suoi punti di forza) e Componibile62 (un’associazione che crea occasioni di scambio artistico e culturale internazionali). Da questa prima connessione, appunto, nasce RACNA. Che vuol dire Rivista di Arte Contemporanea Napoli , ma che evoca, non a caso, anche l’idea della ragnatela e quindi del fare rete.

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“Fare rete” è qualcosa che sentiamo e diciamo spesso ma che poi non è così facile da realizzare.
Grazie a tenacia e probabilmente fortuna noi ci siamo spesso riusciti in modo fattivo, con una serie di partnership istituzionali (Accademia delle belle Arti, Fondazione premio Napoli) e non (come ad asempio quelle attivate con Semmai Factory, Accademia Camerun) e creando una serie di iniziative volte a stabilire momenti di confronto e di crescita.
Fra le iniziative di cui andiamo fieri c’è il nostro ciclo di incontri “Arte e linguaggi – Nuove geografie della creatività” inserito nel programma 2015 della Fondazione Premio Napoli. Cinque temi per cinque incontri nel corso dei quali artisti nell’accezione più trasversale del termine hanno dato il loro contributo e hanno a loro volta creato spunti per nuove riflessioni. Un’esperienza da ripetere, magari proprio nel luogo in cui ne parlavamo ieri, il Museo MADRE.

L’idea acquista peso quando gira fra più teste, viene plasmata, arricchita anche grazie al contatto con il territorio. RACNA Magazine è idea che diventa “tangibilmente” concreta con RACNA on Paper.
Il numero 0, che voleva appunto essere solo una “prova” generale, un focus, un momento per fare il punto a un anno dalla fondazione del progetto è stato ben accolto dalla città. Non solo dagli addetti ai lavori ma anche e soprattutto da un pubblico che magari non è proprio “del circoletto” ma che ha curiosità, ragiona, si fa domande. La nostra sperimentazione sul linguaggio attraverso cui comunicare l’arte mira proprio a questo: espansione del pubblico, coinvolgimento, crescita della critica dell’arte.
Mi è piaciuto prender coscienza proprio ieri, durante gli ultimi momenti di discussione e grazie ai ragionamenti puntuali di Andrea Viliani e del direttore di RACNA Magazine Carmine de Falco, che il termine “Magazine” al nostro progetto va un po’ stretto. RACNA straripa, si espande, chiede di esser lasciato libero di mutare, divenire altro, sondare terreni della ricerca artistica e della comunicazione mai sondati prima. E se c’è un luogo dove tale “follia illuminata” ha una possibilità per realizzarsi questo luogo è Napoli. Perchè RACNA come Napoli è proprio questo: spregiudicatezza e feconda sregolatezza, ma proprio per questo unica e necessaria.

Un ringraziamento speciale va al pubblico numeroso che è voluto essere con noi, e agli “spekear” che hanno arricchito l’incontro aggiungendo piccoli e importanti tasselli alla discussione/dialogo. Sono intervenuti con il Presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee Pierpaolo Forte, il Direttore del Museo MADRE Andrea Viliani, il Direttore di RACNA Magazine Carmine De Falco, la Project Manager di RACNA Magazine Chiara Reale:
Alessandra Farro – giornalista e scrittrice che ha voluto parlare di Racna dal un punto di vista tecnico in quanto addetta ai lavori, ma anche emozionale in quanto scrittrice e accanita lettrice. Silvia Scardapane, esperta di creatività urbana e redattrice di RACNA Magazine e collaboratrice di Inward – osservatorio sulla Creatività urbanaPiero Renna – gallerista, PRAC. Anima affine nella volonta di connessione fra mondi artistici apparentemente molto distanti come si è visto in particolar modo nella mostra dedicata allo street Artist Bosoletti. Sabrina Vitiello che ci ha raccontato la sua rassegna Say no to trash volta a sensibilizzare il pubblico sul tema dell’ecosostenibilità e dell’attenzione per l’ambiente attraverso l’arte.