Articolo di Giulia Scuro.

EXTREMALISM, il corpo in rivolta è la quarta produzione nata dalla collaborazione tra i due coreografi Emio Greco e Pieter C. Scholten. Sulla scena 30 ballerini, 24 provenienti dal Balletto Nazionale di Marsiglia e 6 dalla compagnia ICKAmsterdam, impegnati in uno spettacolo i cui cardini sono la danza e l’arte visiva. Al centro di una scena suggestiva, le cui quinte sono costituite da fili dorati che circondano i tre lati del palcoscenico, unico decoro su una scena altrimenti nuda, sui danzatori cala un’imponente scultura di acciaio e neon intitolata Chain reaction.

Extremalism - ph. SalvatorePastore

Extremalism – ph. SalvatorePastore

Cosa succede quando la danza dialoga con la scultura? Queste due forme d’arte, antinomiche per il contrasto dinamismo/staticità che le caratterizza, sono i poli attrattori di uno spettacolo minimalmente estremo – il titolo nasce proprio dalla contrazione dei due aggettivi – in cui il minimalismo è estremizzato e l’estremo minimizzato. Lo spettacolo si appropria della dicotomia centrifuga e centripeta, su cui si regge il caos e offre allo spettatore uno specchio della vita umana presa nella sua più cruda vulnerabilità: quella di un’umanità che deve rispondere all’urgenza della crisi.

Extremalism - ph. SalvatorePastore

Extremalism – ph. SalvatorePastore

I due coreografi scelgono di rappresentare questa dicotomia contrapponendo a musiche e danze sincopate la lucida e luminosa armonia della scultura che rappresenta il globo terrestre. L’installazione è una sezione cilindrica con una base luminosa formata da una serie di anelli di neon; il corpo è costituito da un fascio di cavi d’acciaio attraverso i quali la sezione si regge sospesa nel vuoto. Prodotta dallo Henk Stallinga, l’installazione è progettata per muoversi seguendo l’angolo di inclinazione del globo terrestre rispetto al sole e per ruotare su se stessa nell’arco di un anno ricreando la suggestione dell’orbita terrestre che segna il passare delle stagioni. Il titolo si presta particolarmente bene all’idea dei due autori: una reazione a catena è infatti quella prodotta dalla scissione del nucleo di un atomo, per cui un nucleo perfetto, una volta violato, diviene il motore di una reazione incontrollabile. Allo stesso modo il balletto si articola su una serie progressiva di nuclei tematici, espressi dalle musiche estremamente minimali del compositore islandese Valgeir Sigurdsson, che vanno ciclicamente in frantumi, per cui ogni passo di danza viene sezionato nei singoli gesti che lo compongono.

Extremalism - ph. SalvatorePastore

Extremalism – ph. SalvatorePastore

La dicotomia armonia/caos è resa anche attraverso l’interazione del corpo di ballo con la struttura metallica. Ad un tratto la dialogicità si impone: nella seconda parte dello spettacolo sulla scena compare un personaggio che intona dei gorgheggi con voce bianca, catturando l’attenzione dei danzatori; la compagnia dialoga con se stessa, nel momento in cui si divide in due gruppi riconoscibili ora per la tunica – nera o bianca –, ora per la maschera indossata.
L’umanità si scinde, così come la musica: il remix di un brano di musica barocca, la cui simmetria sfigura violentemente la dodecafonia su cui si struttura il resto dello spettacolo, accentua la dicotomia che regge il tutto. Lo spettatore è costretto a interrogarsi sulle vibrazioni e sui singhiozzi che nel crescendo dell’interazione tra la danza e l’installazione lo attirano verso l’una o verso l’altra. Fino al gioco semistatico finale, in cui i ballerini coinvolgono il pubblico stesso, rispondendo fisicamente agli applausi come un diapason che vibra al suono della nota La. E il cilindro diviene un cerchio, verticalizzandosi sulla sua stessa base e mostrandone solo la circonferenza luminosa, come un sole al tramonto sull’orizzonte del palcoscenico.
Si potrebbe quasi suggerire che il tramonto interrompa il caos suscitato dalla rotazione terrestre e che i danzatori, e il pubblico stesso, debbano lasciare il teatro perché lo spettacolo possa ricominciare..

scheda Extremalism

Lo spettacolo è andato in scena al Napoli Teatro Festival Italia 2015
17-18 giugno Teatro Mercadante h. 21
1h 15m, spettacolo senza uso di parole
Ideazione e coreografia: Emio Greco / Pieter C. Scholten
Interpreti: 30 danzatori del Ballet National de Marseille e di ICKAmsterdam
Musica: Valgeir Sigurdsson
Con la partecipazione di Studio Stallinga