Meriterebbe una recensione formato Haiku questa mostra di Gian Maria Tosatti che prende il nome di Damasa e che ha inaugurato domenica 19 novembre presso la Galleria Lia Rumma di Napoli. O forse, meriterebbe semplicemente di essere scritta su carta e poi bruciata, per attenersi alla poetica sottesa e non essere lasciata in pasto ai post(eri) come il web prevede.
Non meriterebbe di essere racchiusa nei 300 dpi di una o più fotografie a corredo, brutalizzata dall’operazione di impaginazione, divisione in colonne o paragrafi, alternanza testo/immagine.
Tutto ciò che la stampa può dire, che le parole anche ben utilizzate possono descrivere, non funziona per Gian Maria Tosatti che fa dell’esperienza vissuta arte. Ogni sua mostra (si pensi a My Dreams con cui ha vinto il premio MIBACT “ Un’Opera per il Castello” nel 2014, o a Le Sette Stagioni dello Spirito, mostra a “tappe” che ha sviluppato un percorso diacronico fra il 2013 e il 2016 disseminata nella città e poi raccolta al Museo Madre) è un vestito da indossare: lana che pizzica, nylon che prude, ma anche seta che accarezza e cashmere che riscalda. L’opera di Gian Maria Tosatti è sempre in grado di dialogare con il vissuto personale del fruitore, con ciò che viene definito “soggettivo”, con la memoria e l’esperienza che rende ognuno di noi unico.


Attraversando le stanze dello spazio espositivo in Via Vanella Gaetani, si cammina fra i cumuli di cenere di milioni di parole scritte e fra gli oggetti di uso quotidiano, familiari per chiunque abbia una casa dei nonni da ricordare. Ci si sorprende nell’essere perfettamente a proprio agio, quasi si riconosca in quella cenere un elemento costitutivo di noi stessi, come di tutto ciò che ci circonda.

Una riflessione su identità, affetti, peso dell’esperienza e del ricordo dell’esperienza fatta con una lucidità quasi esasperante, Damasa di Tosatti è da vivere e non da raccontare.
Umanità significa identità: tutti gli uomini sono fatti della stessa argilla; nessuna differenza, almeno quaggiù, nella predestinazione; la medesima ombra prima, la medesima carne durante, la medesima cenere dopo”. Ce lo ricorda Tosatti adesso e Victor Hugo per sempre.

Info mostra

Damasa – Gian Maria Tosatti
Galleria Lia Rumma Napoli
ianugurazione domenica 19 novembre 2017
dal 19 novembre 2017 al 20 gennaio 2018
orari: dal martedì al sabato 11-13,30/14,30-19
www.liarumma.it

A proposito dell'autore

Project Manager

Alla formazione scientifica (studi in Medicina Veterinaria, prima in Inghilterra e poi in Italia) unisce l'insana passione per l'arte e la letteratura. Dal 2012 collabora con la casa editrice Marchese editore, occupandosi di pubbliche relazioni, promozione e creazione di eventi culturali. Nel 2013 fonda con alcuni collaboratori il blog "About M.E.", legato all'attività della casa editrice ma fin dall'inizio aperto a tutto ciò che è cultura, con particolare attenzione a ciò che succede sul territorio campano. Ama i cappelli, Dostoevskij, e il té delle cinque.