Dismaland è sicuramente uno degli eventi artistici dell’anno ma, a differenza di tante opere di street art, il “parco giochi temporaneo dell’arte contemporanea” voluto da Banksy, con la collaborazione di numerosi amici artisti invitati a realizzare opere site specific, è destinato a durare nel tempo, almeno nell’immaginario collettivo.

Mary Cinque racconta per RACNA Magazine il parco visitabile solo fino al 27 settembre con delle cartoline personali.

 

On my way to Dismaland, il parko “divertimenti” di Banksy e dei suoi amici artisti.

Appena scesa dal treno, a Weston – super – mare, mi accoglie l’adesivo di un bar dove anche il talking del personnel è street! Se non è coerenza questa!

I marciapiedi di Weston-super-mare sono disseminati di frecce a stencil che indicano la strada verso il parco di Banksy (che non è l’unico, lungo la spiaggia).

 

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Seduti su sedie a sdraio colorate, seppure un po’ sgarrupate, è la modalità ideale per fare una scorpacciata di video, in bilico tra l’arte e l’intrattenimento, ma tutti, indubbiamente, testimoni di una consapevolezza che riempie gli occhi e il cervello. L’atmosfera easy-going e dismal (non trovo parola più adatta!) rende tutto godibile; non è indispensabile prendersi troppo sul serio e commentare argutamente ogni clip da veri intenditori d’arte: qui ci si può lasciare andare e anche esplodere in una risata, di quando in quando.

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Big Rig Jig, di Mike Ross, una delle opere più iconiche e fotografate e una di quelle che mi è piaciuta meno.

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Il pubblico è dei più variegati. Museum-goers, collezionisti, amanti della street art e famiglie con pargoli al seguito.

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La mania dei britannici per i cartelli che comunicano per iscritto qualsiasi informazione è un humus fertilissimo e felice per i creatori e gli artisti di Dismaland.

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In tutti i miei appunti presi durante le visite alle biennali d’arte e ai musei c’è un momento in cui li paragono a dei parchi-giochi. Banksy & co hanno chiuso il cerchio (o aperto una nuova via) realizzando una mostra-esperienza curata in ogni dettaglio, come per esempio il modo genuino in cui il luogo sa di sciatteria e abbandono.

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Sosta tecnica nei pulitissimi bagni chimici dove una faccia scomposta mi guarda…

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Tra dieci anni vorrei intervistare i bambini che sono stati a Dismaland oggi.

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MAKE YOUR OWN CAPTION

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Gran parte del pubblico tiene gli occhi aperti sperando di veder palesarsi Banksy in carne e ossa, che aspetto avrà?!

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I lavoratori del parco hanno tutti, invariabilmente, una faccia mogia e un fare scocciato. Sono irresistibili (specie quelli con un nasino come questo)!

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L’opera di Greg Haberny mi è piaciuta un sacco. E mentre la ammirate si possono ascoltare, dagli altoparlanti posti all’ingresso del parco, le dichiarazioni di Jenny Holzer lette da una bambina di 8 anni.

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Un salto sul merry-go-round è d’obbligo. Per sole due sterline si gira in tondo al ritmo della tipica musichetta (distorta) da parco giochi in compagnia della scultura di un macellaio seduto su scatoloni di lasagne surgelate e si viene apostrofati in malo modo da un addetto che sembra Tarzan… o Jane, visto l’apparente ermafroditismo che pare dilagare in UK (I Blur ce l’avevano detto già tanto tempo fa).

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Il legame di Banksy con Bristol e dintorni è da sempre molto forte ed è parte integrante della sua opera. Camminare lungo la spiaggia di Weston-super-mare, sotto i suoi cieli medi, incrociando i suoi abitanti, è un susseguirsi di momenti illuminanti che aiutano a capire da dove vengano le opere di Banksy e l’idea da cui nasce Dismaland, un’operazione che fa riflettere su questioni globali, ma che non poteva trovare sede migliore dell’ex parco Tropicana.

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Nel Geodome sono esposti esempi di striscioni e cartelli realizzati durante manifestazioni di protesta.

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Il pubblico sembra davvero felice, nonostante i cieli grigi, le opere d’arte interlocutorie e l’atmosfera polverosa che pervade tutto. Banksy pare ricordarci che tutto il mondo è Dismaland e che divertimento non vuol dire necessariamente diventare dimentichi di noi stessi e dei legami che le nostre azioni intrattengono con il resto dell’umanità.

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A una certa ora palloncini con la scritta I’m an imbecille compaiono al guinzaglio dei lavoratori del parco e il pubblico si precipita a comprarli (per poi rivenderli su eBay?). I messaggi scritti e le opere in mostra hanno fatto il loro effetto su di me e non compro né un souvenir né una cartolina. Amici a casa, siete avvisati!

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Consesso di orecchie.

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Come c’era da aspettarsi l’uscita è attraverso il gift shop…

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Un ultimo sguardo da lontano, per apprezzare la Giant Pin Wheel di Banksy e lo stallone di Ben Long, fatto con i tubi per realizzare le impalcature e il castello delle favole di Block9.

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Al ritorno in città tutto mi sembra Dismaland. Questo muro, per esempio, mi fa pensare a Tinsel Edwards.

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L’autore dell’articolo, mentre prende il sole sul rooftop dell’aeroporto di Bristol.

cartoline extra – scritte

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Nei bagni chimici di Dismaland

SCRITTE 5

Nel Geodome

SCRITTE 6

Nel Comrades Advice Bureau, gestito dal sindacato ACORN e Indipendent Workers of Great Britain

SCRITTE 7

Nel Pocket Money Loans shop di Darren Cullen.

SCRITTE 8

Sul lungomare di Weston-super-mare

SCRITTE

Nel cafè dove abbiamo fatto colazione con un caffè americano e una peanut butter – oaty pie. Adoro quando si vuole “insegnare a campare” alla gente!

cartoline extra con anziani da weston-super-mare

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info Dismaland

Dismaland è sul lungomare di Weston-super-Mare, facilmente raggiungibile via treno, bus o auto.
L’indirizzo è Marine Parade BS23 1BE

L’ingresso di giorno è alle 11 o alle 14 (il parco chiude alle 18)

L’ingresso serale è alle 19 o alle 21 (il parco chiude alle 23, tranne quando ci sono in programmazione concerti, in quel caso la chiusura è all’una). I biglietti all’ingresso sono in numero limitato e costano £3; possono però anche essere acquistati sul sito al costo di £5 comprensivo di costi di prevendita.

Dismaland è visitabile solo fino al 27 settembre 2015.

Guarda lo spot pubblicitario di Dismaland

Gli artisti

Andreas Hykade (Bavaria)

Amir Schiby (Israel)

Ammar Abd Rabbo (Syria)

Axel Void (USA)

Banksy (UK)

Barry Reigate (UK)

Ben Long (UK)

Bill Barminski (USA)

Block9 (UK)

Brock Davis (USA)

Caitlin Cherry (USA)

Caroline McCarthy (IRL)

Damien Hirst (UK)

Darren Cullen (UK)

David Shrigley (UK)

Dorcas Casey (UK)

Dietrich Wegner (USA)

Ed Hall (UK)

El Teneen (Egypt)

Escif (Spain)

Espo (USA)

Fares Cachoux (Syria)

Foundland (Syria/South Africa)

Greg Haberny (USA)

Huda Beydoun (Saudi Arabia)

James Joyce (UK)

Jani Leinonen (Finland)

Jeff Gillette (USA)

Jenny Holzer (USA)

Jessica Harrison (UK)

Jimmy Cauty (UK)

Joanna Pollonais (Canada)

Josh Keyes (USA)

Julie Burchill (UK)

Kate MacDowell (USA)

Laura Lancaster (UK)

Lee Madgwick (UK)

Leigh Mulley (UK)

Lush (Australia)

Mana Neyestani (Iran)

Maskull Lasserre (Canada)

Michael Beitz (USA)

Mike Ross (USA)

Neta Harari Navon (Israel)

Nettie Wakefield (UK)

Paco Pomet (Spain)

Paul Insect & BAST (UK/USA)

Peter Kennard & Cat Phillips(UK)

Polly Morgan (UK)

Pure Evil (UK)

Ronit Baranga (Israel)

Sami Musa (Palestine)

Scott Hove (USA)

Severija Inčirauskaitė-Kriaunevičienė (Lithuania)

Shadi Alzaqzouq (Palestine)

Suliman Mansour (Palestine)

Tammam Azzam (Syria)

The Astronauts’ Caravan (UK)

Tinsel Edwards (UK)

Wasted Rita (Portugal)

Zaria Forman (USA)

A proposito dell'autore

Artista

Studia pittura e decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, prima, e quella di Brera, poi. Nel 2006 una parentesi come art assistant di Jennifer Blazina, docente alla Drexel University. Nel 2010 partecipa al workshop “Capturing the elusive here” tenuto dall’artista ispano-americano Isidro Blasco presso AreaOdeon a Monza e alla mostra Eruption presso la White box gallery di New York. Espone alla 54° Biennale d’arte di Venezia. Nel 2012 è segnalata al Premio Bice Bugatti – Giovanni Segantini. E’ tra i finalisti del premio Marina di Ravenna. La sua opera “Salon d’automne” è presente nel Museo di arte ambientale di Giffoni Sei Casali. (foto profilo di Lorenza De Marco)