Questo decalogo per comprendere il post-moderno in filosofia attraverso l’arte e l’arte attraverso le conoscenze dello sviluppo del pensiero contemporaneo finisce con l’immanenza. Ecco allora la lezione di Gilles Deleuze nel merito del concetto: secondo il filosofo francese, i concetti sono il prodotto di “un senso legato al piano di immanenza di riferimento. Ogni pensiero ha la verità che le proprie coordinate di produzione gli consentono. Giudicare il pensiero dei filosofi equivale, secondo questa prospettiva, ad assumere una posizione insensata, tipica di chi dis-conosce la natura singolare dei piani di consistenza e dei concetti che in essi trovano la propria genesi. Ogni produzione concettuale si inscrive in un gioco veritativo che è tale solo in relazione a certe pre-condizioni che ne determinano l’orientamento.”
Dobbiamo allora risalire al percorso individuale, per comprendere alcune astrazioni metafisiche, che pure sono arte e che con il tempo arriviamo a comprendere, ma che lo sono per sottrazione e non più per aggiunta, come i buchi di Alberto Burri o le opere di Lucio Fontana.

Citiamo il catalogo di quest’ultimo: “Dal sorprendente corpo di elaborazioni figurali che dagli anni Trenta procedono in parallelo con la ricerca astratta, si giunge all’invenzione originale dell’Arte spaziale alla nascita dei Buchi, degli Ambienti spaziali e dei Tagli”.

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Dobbiamo in realtà ricordarci un altro elemento, poco presente anche in questa rassegna: quello del femminile. Se l’elemento femminile diventa comunque creativo e quindi produttivo di qualcosa in termini di oggetto materiale e artistico, non solo direttamente per la rappresentazione della maternità o della donna in quanto persona, la sua assenza avviene proprio con la rappresentazione da parte maschile.
Sono erotici – immagini di vagine – tutti quei tagli? Sono labbra consumate o imene strappati, tutti quei buchi? Il nero delle loro ombre cave e il rosso del sangue che si raggruma intorno lo fa credere, ma forse è solo una mia immanente ossessione interpretativa sulla base dell’analisi freudiana.
Spetterà a voi, da questo momento in poi, trovare il vostro percorso artistico o interpretativo, tale da coniugare l’arte con la realtà o da astrarla, ma comunque rendendola appetibile al coinvolgimento razionale, emotivo, o comunque mentale, del pubblico o dei critici o degli autori medesimi.

A proposito dell'autore

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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.