Dall’8 aprile fino al 16 luglio 2017 al Palazzo del Governatore di Parma si potrà vedere la mostra fotografica Higher Learning di Patti Smith che comprende 120 opere scattate in bianco e nero durante i viaggi in giro per il mondo. Le foto sono state scattate con la sua macchina fotografica vintage Land 250 Polaroid di cui si può vedere una copia esposta assieme ad altri oggetti dell’artista statunitense come fogli di appunti, poesie, scarpe ed un crocifisso. La fotocamera si serve di una speciale pellicola che produce una stampa a sviluppo istantaneo.

Columns – Gabriele D’Annunzio garden

Le fotografie Polaroid di Patti Smith sono stampate su gelatina d’argento in edizioni limitate da dieci. Tra i 120 scatti spiccano foto come il corsetto di Frida Kahlo, le tombe di numerosi artisti e poeti da lei amati come Pasolini, Becket, Leopardi, la sedia dello scrittore e poeta cileno Roberto Bolaño o le foto del Vittoriale di D’Annunzio fatte nel 2003, in particolare della sua stanza da letto. Di Firenze possiamo ammirare la Croce e il David di Michelangelo e ad Hiroshima il memoriale per le vittime della bomba atomica.
La mostra di Parma presenta alcuni scatti non presenti nelle precedenti esposizioni di Stoccolma e New York e sono state l’occasione per celebrare la laurea magistrale ad honorem assegnata il 3 maggio scorso dall’Università di Parma, seguita a un concerto al Teatro Regio il 4 maggio. Patti Smith, conosciutissima come cantautrice rock, è un’artista poliedrica: fotografa, pittrice, scultrice, poetessa e performer. Così l’artista americana: “Da giovane sognavo di frequentare una grande università. È un onore ricevere la Laurea honoris causa dall’Università di Parma, una delle più antiche e prestigiose Università d’Europa.
Ho sempre creduto nell’importanza dell’istruzione, e ottenere un riconoscimento da parte di questa eminente istituzione di istruzione superiore è sia motivo di imbarazzo che di stimolo.
Il senso della mostra è un omaggio a un altro genere di istruzione. L’università della vita, dei viaggi, dei libri, artisti, poeti e insegnanti.

Le immagini sono rappresentazioni visive del pellegrinaggio e della gratitudine, e un continuo amore e rispetto per le nostre voci culturali, per le loro grandi opere e per l’umiltà dei loro strumenti. Un pennello, una macchina da scrivere e i letti in cui hanno sognato. I luoghi della loro pace eterna“.

Chiude l’esposizione una scelta di libri amati da Patti Smith e donati dalle varie biblioteche di Parma alla mostra in pregevoli edizioni. Spiccano tanti classici come Camus, Conrad, Shakespeare, Proust, ma anche poeti italiani come Pasolini o Raboni.
Tutta questa esposizione si trova al secondo piano di Palazzo del Governatore, ma al primo piano possiamo ammirare un’altra mostra di immagini intitolata The NY Scene – arte, cultura e nuove avanguardie anni ’70-’80. Numerosi sono i fotografi presenti come il poeta Allen Gisberg o l’artista Andy Wharrol, ma anche Gianfranco Gorgoni, testimone della pop art, Nam Goldin, Cristopher Markos, Ron Garella (noto paparazzo che espone foto di cantanti come Mick Jagger, Elton John o di attori come Sean Penn) e soprattutto Robert Mapplethorpe che “iniziò” alla fotografia Patti Smith nel 1967 e con cui ebbe una lunga relazione fino alla morte del fotografo nel 1989. Si può vedere un interessante lungometraggio di 108 minuti sulla sua vita (Robert Mapplethorpe: look at pictures). Questa parte della mostra aiuta a comprendere la realtà culturale della New York di quel periodo e cosa ha significato la Grande Mela negli anni ’70 ed ’80.

Patti Smith – ph credit Férial

A proposito dell'autore

Di origine pavese vive e lavora a Parma. Pubblica opere di poesia, Bagliori crepuscolari nel buio (1999), Bitume d’intorno (2005), Contratto a termine (2010) e Tracce nel fango (2011) oltre a testi presenti in antologia. Ha curato Vicino alle nubi sulla montagna crollata (Campanotto 2008) e Pro/Testo (Fara 2009). Nel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati. Collabora a riviste e fa parte di Ultranovecento.