S21, una sigla che attrae turisti in Cambogia per fotografie effimere e superficiali, come ad Auschwitz o Dachau, dove di recente anche i simboli Arbeit Macht Frei sono stati rubati da ossessivi collezionisti. Oppure serve in politica per urlare contro i comunisti, che a Phnom Penh effettivamente mangiavano anche i bambini sulla collina degli alberi velenosi, Tuol Sleng, torturandoli proprio in una scuola.
Invece tutti questi nomi esotici ci appartengono, perché sono come un monito contro il ritorno in Europa di movimenti politici estremisti e feroci.
Con la stessa determinazione Pol Pot, ispirato dagli esempi europei e dalla rivoluzione culturale cinese, istituisce in Cambogia campi di sterminio con la scientifica volontà di distruggere ogni minimo elemento di umanità e cultura nel nemico.
Le fotografie, esposte fino al 21 novembre, sono terribili, perché mostrano come la crudeltà umana possa assumere involontariamente aspetti estetici rilevanti, anche attraverso i volti delle vittime torturate.
L’opera di Roberto Arcangeli, nella mostra curata da Nicolas Pascarel, non lascia spazio alla compassione per la storia e la crudeltà umana e ce la restituisce storicamente attraverso emozioni profonde e sincere.

info mostra

Fino al 21 novembre

Pan – Palazzo delle Arti di Napoli

S21 – mostra fotografica di Roberto Arcangeli

a cura di Nicolas Pascarel

A proposito dell'autore

Collaboratore
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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.