Ritratto d’artista, l’irriverente napoletana Betty Bee in mostra a Napoli con SCRIPT da ESSEARTE e RACNA vi ripropone le irresistibili interviste curate da Achille Bonito Oliva e non solo.

Betty Bee con Maria Savarese al vernissage di Script

Betty Bee con Maria Savarese al vernissage di Script

Elisabetta Leonetti si espone con i suoi diari privati nel cuore di Napoli. Un grande corpo femminile sempre disponibile a pensare dal basso. Ai suoi piedi i suoi nipoti, non meno vivaci, esponenti efficacissimi del caos napoletano, che si riversa in queste sale, nonostante il caldo afoso. L’entusiasmo è evidente. Tutti tranne me hanno già studiato la difficilissima vita di Elisabetta, quindi di Betty, prima di Bee.

“A Vienna, dove ha vissuto per un periodo senza una lira in tasca, spargeva sangue di maiale e profumo nei vagoni dei treni «come forma di protesta politica». Ma soprattutto si spacciava per un transessuale, gettando nel caos la questione dei generi, come una moderna George Sand” (da Repubblca.it)

La maledizione di un’esistenza che rende Betty unica, ma allo stesso tempo opera d’arte attraverso il cui sangue continua a vivere Napoli, una Napoli internazionale e contemporanea. Mi meravigliano le sue reti, calze esagonali, nidi d’api di glitter su tele triangolari dal gusto cinese, ma soprattutto la Partenope dal gusto africano, che è la bambina nata e morta a Ponticelli, sopravvissuta grazie alla sua fantasia irresistibile ed infine risorta grazie soprattutto a Bonito Oliva che le permette ogni naturalezza e ogni demistificazione.

 

Siamo dietro la Cappella di Sansevero, in un palazzo profondamente nobiliare, dalla simmetria distorta – come la storia di Napoli – ovvero il Real Monte Manso di Scala, nella galleria ESSEARTE.

Raffaele Sammarco davanti le opere di Betty Bee

Raffaele Sammarco davanti le opere di Betty Bee

ESSE come SCRIPT, che appunto sono le scritte necessarie di Betty Bee per comunicare al mondo la sua realtà informale, le sue verità zen sulla vita e sul mondo.

La sua esperienza non è utile perché, come dice lei, l’arte è aria fritta, ma è decisamente piacevole, come sempre quando si incontra la versatilità di una regina napoletana.

Vi proponiamo anche il video curato da Aporema Onlus che ha ospitato l’artista per il progetto Rioni dell’arte, un artista adotta una classe.

 

Foto di Angelo Marra, guarda la fotogallery completa del Vernissage della mostra

 

info mostra

SCRIPT

Personale di Betty Bee, a cura di Ciro Delfino.
Coordinamento scientifico: Maria Savarese

Vernissage: mercoledì 11 giugno, ore 19

Nell’ambito della rassegna Tanto di personale, la galleria ESSEARTE del collettivo SCU8 presenta la mostra SCRIPT, personale di Betty Bee, a cura di Ciro Delfino.

Dotata di una straordinaria delicatezza e forza espressiva, capace di riflettere sulla decadenza della rappresentazione delle arti visive utilizzando diversi mezzi espressivi, dalla fotografia alla performance, dal video alla pittura, Betty Bee, artista di fama internazionale, espone le sue opere nel cuore del centro storico di Napoli, proprio a pochi passi da dove è nata.
SCRIPT è un piccolo viaggio nell’affermazione forte della sua identità, singolare e stimolante, attraverso l’esibizione di una intimità totale, non mediata da immagini di gusto provocatorio, ma da pensieri nudi scritti direttamente sulle pareti, memoria forte e indelebile del sé.
Accanto a questa installazione 8 tele, a rappresentare l’innocenza mai scalfita dell’artista, tenuta stretta dentro di sé, sopravvissuta grazie alle reti che, nelle sue opere, “limitano e proteggono” dal mondo esterno. E, per la prima volta presentata come vera e propria scultura, la sua Sirena, sintesi e compendio della fantasia creativa di Betty, icona ripetuta costantemente nel suo lavoro in forme, colori e dimensioni sempre diverse.

La mostra sarà accompagnata, come di consueto, dall’opuscolo-catalogo edito da arte’m che include il testo critico di Ciro Delfino e un’acuta intervista all’artista di Maria Savarese.

La mostra sarà ospitata nei locali della galleria fino al 5 luglio.

A proposito dell'autore

Collaboratore
Google+

Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.