Barcellona, l’arte e la cultura catalana, da circa un ventennio sono molto di moda, in Europa, ma spesso si ha una conoscenza superficiale della storia dell’arte e della cultura della città e di tutta la Catalogna. A Palazzo dei Diamanti, a Ferrara, fino al 19 luglio si svolge una mostra dedicata alla Barcellona di fine Ottocento e primi del Novecento, curata da Tòmas Llorens e Boye Llorens (curatori anche dell’interessante catalogo edito da Ferrara Arte).

Pablo Picasso - I tetti di Barcellona, 1902 Olio su tela, cm 58,5 x 60,8 - Barcellona, Museu Picasso - Dono dell’artista, 1970

Pablo Picasso – I tetti di Barcellona, 1902
Olio su tela, cm 58,5 x 60,8 – Barcellona, Museu Picasso – Dono dell’artista, 1970

La mostra parte dal 1888, anno della prima Esposizione Universale e arriva fino alla Semana tragica (settimana tragica, dal 26 luglio al 2 agosto) del 1909, che mise a ferro e fuoco (da qui il soprannome di Rosa de Foc) tutta la città. La Barcellona di fine Ottocento si trovava in piena espansione culturale ed economica (settemila fabbriche e mezzo milione di abitanti) e la superficie, che risaliva all’età medioevale, non era più sufficiente per contenere abitanti e operai giunti da varie parti della Catalogna. Si stabilì di abbattere le vecchie mura e di approvare il progetto di riqualificazione di Ildefons Cerdà che partì nel 1860 con la costruzione dell’Eixample.

Antoni Gaudí- Chiesa della Colònia Güell, esterno, 1908-10 Carboncino, acquerello e gouache su carta eliografica, mm 610 x 475 -  Collezione María del Carmen Gómez Navarro

Antoni Gaudí- Chiesa della Colònia Güell, esterno, 1908-10
Carboncino, acquerello e gouache su carta eliografica – Collezione María del Carmen Gómez Navarro

La prima parte della mostra – che raccoglie 123 tra dipinti, disegni, foto, manifesti, sculture e altro – si apre con una panoramica su Cerdà e il Modernismo, che molta influenza ebbe sull’architettura catalana, partorendo personalità come quel genio di Gaudí e altri, come Lluís Domènech, Montaner e Josep Puig i Cadafalch, tra i più famosi. La mostra ferrarese è un’occasione per conoscere pittori poco conosciuti in Italia come Ramón Casas (notevoli “La garrota” e “Ballo al Moulin de la Galette“), Santiago Rusiñol (“Interno di un caffè“, “Si può?“), Joaquim Sunyer (“Il trucco“), Hermen Anglada Camarasa (“Il pavone bianco“. Molto interessanti sono anche gli inchiostri di Isidre Nonell coi suoi “Coppia di gitani” o “Gitane al Somorrostro” che scava i lati più bui e deprimenti della miseria e della povertà.

Joaquim Mir - L’abisso, Maiorca, 1901 Olio su tela, cm 175 x 98 Colección Carmen Thyssen-Bornemisza

Joaquim Mir – L’abisso, Maiorca, 1901
Olio su tela, cm 175 x 98 Colección Carmen Thyssen-Bornemisza

Splendida la sala dedicata a Joaquim Mir e ai suoi quadri sul mare e sulla natura maiorchina (“La cala incantata” e “L’abisso“). Molto interessanti i manifesti di pittori catalani della pubblicità dell’epoca (“Anís del Mono“, “Amor, Cigarillos París“) o del menù dei “Els Quatre Gats”, caffè nel Barrio Gotico di Barcellona, dove si ritrovavano artisti e intellettuali dell’epoca, tra cui un giovane Picasso (fu proprio lui a disegnare la copertina del menù). Al pittore è dedicato nella mostra un discreto spazio con i suoi quadri del periodo blu, tra cui “Ragazza in camicia” e “I tetti di Barcellona“. Il culmine del percorso, ma anche del periodo, sarà la Semana tragica, che vedrà 1700 arresti, 59 ergastoli e 5 pene capitali, tra cui il pedagogo anarchico Frances Ferrer i Guàrdia (dati tratti dai puntuali saggi presenti nel catalogo già citato), con le foto di una Barcellona in fiamme, di tombe profanate nei conventi dagli anarchici con il loro odio anticlericale. Periodo di grandi contrasti e di grande fermento che attraverso questa mostra possiamo finalmente comprendere attraverso i protagonisti della scena artistica e culturale dell’epoca.

Ramón Casas - La garrota, 1894 Olio su tela, cm 127 x 166,2 - Madrid, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía

Ramón Casas – La garrota, 1894
Olio su tela, cm 127 x 166,2 – Madrid, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía

info mostra

 

La rosa di fuoco, La Barcellona di Picasso e Gaudí
dal 19 aprile al 19 luglio 2015
Mostra a cura di Tomàs Llorens e Boye Llorens, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este, 21 – 44121 Ferrara
Biglietto d’ingresso
– Intero: euro 11,00
– Ridotto: euro 9,00 (dai 6 ai 18 anni, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate)

Pablo Picasso -Ragazza in camicia, 1904-05 Olio su tela - Londra, Tate. Lascito di C. Frank Stoop, 1933

Pablo Picasso -Ragazza in camicia, 1904-05
Olio su tela – Londra, Tate. Lascito di C. Frank Stoop, 1933

Disclaimer: le foto dell’articolo sono tratte dal sito web ufficiale della mostra, http://www.palazzodiamanti.it/1413

A proposito dell'autore

Di origine pavese vive e lavora a Parma. Pubblica opere di poesia, Bagliori crepuscolari nel buio (1999), Bitume d’intorno (2005), Contratto a termine (2010) e Tracce nel fango (2011) oltre a testi presenti in antologia. Ha curato Vicino alle nubi sulla montagna crollata (Campanotto 2008) e Pro/Testo (Fara 2009). Nel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati. Collabora a riviste e fa parte di Ultranovecento.