Sabato 28 marzo per le strade del centro storico della città di Napoli si respira un’aria nuova e non è solo merito della primavera, appena arrivata. Un’aria di festa, di partecipazione, di “amore universale” che striscia lungo i basolati, lungo i muri dei palazzi storici, riempie le piazze, affolla gli ingressi di molti musei ed esercizi commerciali.

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A rendere possibile tutto ciò è la quarta edizione del Festival del bacio, manifestazione cittadina viralmente riconoscibile, per i gli hashtag addicted, come #cuoredinapoli.

Un Festival che si compone di tanti appuntamenti, ma che è soprattutto dedicato all’arte. I suoi ideatori sono infatti i ragazzi e i docenti del Corso di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che, con i loro “cuori pixellati” (ri)animeranno alcune delle strade “emblema” della città quali via dei Tribunali, via Benedetto Croce, via san Biagio dei Librai e via San Sebastiano. A scandire il ritmo dell’evento, quasi fosse un metronomo luminescente, sono le sistoli e distoli del grande cuore pulsante, megaistallazione posta nella stazione marittima.

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Arte, musica, musei aperti fino a tardi, strade animate ma soprattutto partecipazione: il #cuoredinapoli è un’infezione da cui è difficile salvarsi. Ed è così che, camminando per le strade della città, fin dal primo mattino è stato possibile notare “tracce partecipative”, interventi artistici non calendarizzati, come nel caso di un’artista e ceramista napoletana che ha collocato i suoi piccoli cuori di ceramica sui muri di diversi edifici, proprio come fossero tenere carezze, baci leggeri indirizzati a Napoli e ai suoi abitanti.

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Napoli, così spesso madre matrigna, accogliente nelle forme e respingente nei modi , oggi riceve volente o nelente questo atto di amore dai suoi bistrattati e, nonostante tutto, orgogliosi figli. #cuoredinapoli.

Streetphoto di Mary Cinque.

A proposito dell'autore

Project Manager

Alla formazione scientifica (studi in Medicina Veterinaria, prima in Inghilterra e poi in Italia) unisce l'insana passione per l'arte e la letteratura. Dal 2012 collabora con la casa editrice Marchese editore, occupandosi di pubbliche relazioni, promozione e creazione di eventi culturali. Nel 2013 fonda con alcuni collaboratori il blog "About M.E.", legato all'attività della casa editrice ma fin dall'inizio aperto a tutto ciò che è cultura, con particolare attenzione a ciò che succede sul territorio campano. Ama i cappelli, Dostoevskij, e il té delle cinque.