Non tutti gli artisti – e con artista includo volutamente i maestri orafi – possono unire la grande e la piccola dimensione, i materiali ricchi con quelli poveri, il pesante e il leggero. La capacità di un artista risiede anche nella sua abilità ad essere una cosa, e allo stesso tempo il suo totale opposto. Così facendo, il suo pubblico non si abitua al suo linguaggio, seppure ne riconosce lo stile, ma vede forme ed espressioni diverse del suo genio e continuamente si stupisce.
Da questa riflessione voglio iniziare per descrivere un’importante retrospettiva su Fritz Maierhofer, Gioielli e sculture. Retrospettiva 1970 – 2015, scultore e artista orafo di origine austriaca, che da pochi giorni si è conclusa a Palazzo Zuckermann a Padova. Una visita insieme alla curatrice Graziella Folchini Grassetto, profonda conoscitrice del lavoro di Fritz Maierhofer, mi ha introdotto l’iter dell’artista e le sue creazioni.

Fritz Maierhofer - Spilla, acrilico, argento. 1971

Fritz Maierhofer – Spilla, acrilico, argento. 1971

Fritz Maierhoferè prima di tutto scultore e poi artista orafo, capace di operare adeguatamente sulla piccola e sulla grande dimensione. Questo suo carattere risalta subito quando si notano, sulle scale di accesso alla hall di Palazzo Zuckermann, alcune sculture moduli, ovvero entità scultoree di colore acceso che poi si ritrovano nel percorso di mostra e che l’artista ha collocato in piazze e giardini di tutto il mondo.

Fritz Maierhofer - Scultura, ferro laccato. 2014

Fritz Maierhofer – Scultura, ferro laccato. 2014

Un tipo di lavoro che funziona negli interni ma anche, e soprattutto, negli spazi esterni. Sempre nella hall sono esposte opera di difficile decifrazione a una prima visione. Sono piccole sculture che la curatrice definisce simili a dei minuti sputnik, delle macchine non reali, ma che sentono l’urgenza di uscire dalla superfice piatta e arrivare al tridimensionale. I piccoli marchingegni derivano direttamente dal periodo Pop di Fritz Maiehofer (Vienna, 1941) quando si trasferisce a Londra nel ‘67 in piena rivoluzione Pop art, dopo aver frequentato il corso per apprendistato maestro orafo a Vienna. Rimane attratto dai colori e da quei materiali plastici.

Fritz Maierhofer - Anello, corian, oro, acrilico. 2004

Fritz Maierhofer – Anello, corian, oro, acrilico. 2004

Il corian è tra i nuovi materiali più amati da Fritz Maierhofer, il cui utilizzo ha caratterizzato la sua produzione dal 2000 al 2006. Scrive la curatrice a proposito del corian:

 La caratteristica gessosa, pietrosa della materia induce l’artista a elaborare soprattutto anelli, tronchi di piramide investiti da una miriade di citazioni geometriche o anche informali, che ne arricchiscono i lati o la base superiore. La geometria si trasforma in un compiacimento fantasioso che non esclude neppure l’apporto naturalistico di un fiore o di una foglia”1. Anelli giocosi, “divertissement” che fanno sorridere. Il corian mischiato all’oro, oppure l’oro mischiato allo stagno. L’artista orafo conosce profondamente la lavorazione dell’oro, essendosi diplomato come maestro orafo a Vienna nel 1966, ma non rinuncia ad unirlo senza soluzione di continuità a materiali decisamente inferiori per la loro preziosità, ma che fanno guadagnare all’opera – gioiello, anello, colletto, spilla o collana che sia – una nuova malleabilità, flessibilità e, prima ancora della resa, una nuova progettualità da parte dell’artista. Un’arte povera applicata alla gioielleria, potremo quasi definirla. Anelli che si smontano, creazioni in alluminio che puntano sulla leggerezza, spille geometriche ma con forme d’angeli applicate. Gioco e spensieratezza, ma anche rigore e geometria.

Fritz Maierhofer - Spilla, carta, acquerello. 2013

Fritz Maierhofer – Spilla, carta, acquerello. 2013

Infine la natura. A seguito di un soggiorno di tre mesi in Piemonte resta ulteriormente affascinato dalla montagna. Quelle forme spigolose delle vette e tondeggianti delle nuvole, quei colori freddi e caldi gli ispirano nuove sculture, assecondando il mezzo che gli è proprio. Parte dalla carta stropicciata, rinforzata, piegata, lavorata proprio come una scultura e approda al ferro che si carica di strati di smalto, e ritorna l’urgenza di uscire fuori tipica della scultura.
Una personalità, quella del Maierhofer, che non ha paura di osare, che ama sperimentare per comprendere i limiti della materia, e pertanto, fosse anche solo per questo, si guadagna il nostro plauso.

Fritz Maierhofer12 - Spilla, alluminio. 2014

Fritz Maierhofer12 – Spilla, alluminio. 2014

Anello, alluminio. 1998

Anello, alluminio. 1998

A proposito dell'autore

Collaboratore

Laurea con lode in Comunicazione con una tesi sui musei d’arte contemporanea_Caso Napoli. Nel 2007 lavora a Liverpool presso il dipartimento di Marketing e Comunicazione dei National Museums. Corso di perfezionamento in Management Culturale presso la Fondazione Fitzcarraldo, Torino. Dal 2007 ad oggi ha collezionato, insieme a Componibile 62, esperienze come curatrice, project manager e organizzatrice di mostre ed eventi culturali in Italia e all’estero. Collabora con Tafter (Economia della cultura). Oltre che all’arte contemporanea, si dedica anche alla moda, CSR, e viaggi. Il Museo è il suo habitat naturale.