Napoli e le edicole votive. Un connubio che è un felice sposalizio, perché se c’è qualcosa che ancora ci lega al ventre della città è proprio questa intima sacralità nascosta tra le vie che la percorrono. Non importa quale sia il proprio culto religioso, le domande che affallono la testa sono sempre le medesime: chi è stato a volerle e perché?, chi vi porta ancora fiori?, chi si assicura che le luci siano sempre illuminate? Strano a dirsi ma nel Settecento funzionava esattamente così: le edicole illuminavano i vicoli più bui oltre ad offrire altarini presso i quali rivolgersi ai santi. Dunque le vite delle famiglie napoletane e tutta la loro devozione sono ancora custodite in ognuna di esse. E tra gli itinerari più interessanti vi è certamente quello che si può percorrere nei Quartieri Spagnoli.

Naturalmente è un’edicola contempoaranea ad aver attirato la mia attenzione. Ci troviamo in via Portacarrese a Montecalvario, nei pressi di FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli –, dove qualche mese fa i Guerrilla Spam hanno realizzato la loro versione di un tempietto votivo. Per l’occasione abbiamo chiesto ad Angelo Esposito, archeologo e socio fondatore dell’Associazione Hermes – Turismo e Beni Culturali di raccontarci qualcosa in più.

Qualche mese fa St.Art il “non convegno”svoltosi presso Foqus- Fondazione Quartieri Spagnoli ha rimesso al centro la riqualificazione del quartiere attraverso la street-art. L’evento è stato connotato da realizzazioni artistiche simultanee fra cui l’edicola votiva realizzata dai Guerrilla Spam in sinergia con diverse realtà presenti in Foqus: l’Accademida di Belle Arti, l’Ass. Hermes – turismo Beni culturali ed ELABORA – Centro studi QuartieriSpagnoli .

I ragazzi del progetto “Discovering QS- Scoprendo i Quartieri Spagnoli”, ideato dall’Ass. Hermes –Turismo e Beni Culturali, sono stati parte attiva nella fase di progettazione e realizzazione dell’opera. L’edicola è stata pensata come un piccolo tempio, con due pilastri laterali e un timpano a copertura. Al centro, un grande spazio votivo. L’edicola è stata realizzata in legno e dipinta dai Guerrilla Spam, mentre la parte bassa, rivestita da mattonelle dipinte, è stata curata dall’Accademia di Belle Arti e dai ragazzi dei del progetto DiscoveringQS.

Per chi non li conoscesse i Guerrilla Spam sono un collettivo di artisti nato a Firenze nel 2011. Come da biografia ufficiale, il collettivo: (1) nasce per contrastare il potere massiccio della comunicazione mediatica di disinformazione; (2) agisce in modo diretto nelle strade e sui muri, in modo non invasivo e rispettando lo spazio urbano come luogo di tutti; (3) agisce in modo anonimo, libero e autonomo e il suo unico scopo è comunicare con le persone, riappropriandole della loro libertà di pensiero e di espressione.

Ogni edicola che si rispetti necessita, come sappiamo, di essere adottata. E chi poteva riuscirci al meglio se non i ragazzi che vivono lì nel quartiere?

L’adozione dell’edicola ha determinato un lavoro di studio e di ricerca da parte dei ragazzi di DiscoveringQS che si sono posti l’ambizioso compito di rafforzare e tenere vivo il rapporto e il sentimento di appartenenza fra la comunità dei Quartieri Spagnoli e l’opera d’arte. I ragazzi, in diversi incontri, hanno provato a raccontare la storia del loro quartiere attraverso personaggi noti e significativi per l’identità culturale dei Quartieri Spagnoli, realizzando il quadro centrale dell’edicola votiva con un collage che racconta la storia e i culti del quartiere. L’edicola vuole essere una sorta di mappa di comunità, uno strumento attraverso cui spiegare ai cittadini, visitatori e turisti i personaggi che hanno caratterizzato la storia del posto, condizionando la loro identità così stratificata e fatta di culti e rituali devozionali ancora molto vivi. Troviamo così, al centro, una figura religiosa, Santa Maria Francesca alle Cinque Piaghe (Santa patrona del quartiere), ma anche don Pedro de Toledo, “fondatore” dei Quartieri Spagnoli, Eleonora Pimentel Fonseca e altre personalità che hanno caratterizzato il 1799 e che hanno vissuto proprio tra questi vicoli. C’è persino Leopardi che ha abitato a due passi dall’edicola.

Così si conclude l’idea originaria degli artisti di un edicola “sacra e al contempo laica”, che fosse parte viva del quartiere.

Lavorare alla conoscenza. Ecco quanto l’Associazione, insieme ad Angelo Eposito e agli alri membri, porta avanti. Così proprio da questo slancio nasce la necessità di censire le edicole votive dei Quartieri Spagnoli; toccherà a tutte, a prescindere dalle differenze di struttura, fondazione o valenza storico-artistica. Il lavoro di recupero è già in corso ed è realizzato direttamente dai ragazzi dei Quartieri Spagnoli, un gruppo formato da circa 10 ragazzi (tra i 16 e i 19 anni) che hanno raccolto tutte le informazioni possibili: dal santo venerato, alla tipologia e funzione delle strutture fino allo stato di conservazione. L’obiettivo è quello di far confluire i risultati ottenuti dal censimento in una pubblicazione in cui il lavoro dei ragazzi verrà integrato da saggi sull’argomento curati da figure professionali. Il progetto sarà completato entro la fine di marzo e i risultati pronti per la fine del mese di aprile prossimo. Intanto, un piccolo ma importante passo è già stato compiuto in queste settimane con l’allestimento di mostra fotografica presso il PAN – Palazzo delle Arti di Napoli dal titolo “Vita, morte e miracule. Edicole sacre dei QS”.

l’associazione

L’associazione Hermes – Turismo e Beni Culturali, che dal 2010 opera tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli con la realizzazione di diversi tour tematici e progetti specifici, nel 2017 ha avviato “Discovering QS/Scoprendo i Quartieri Spagnoli”. DISCOVERING QS è il primo progetto nel quartiere mirato alla conoscenza e alla valorizzazione delle diverse evidenze culturali e storico-artistiche presenti tra i vicoli. Il progetto prevede visite, laboratori culturali, interventi di mappatura, censimento e valorizzazione dei beni culturali e di tutte le realtà con forte interesse storico-artistico, culturale e sociale. Lo svilupparsi del progetto “DiscoveringQS” ha spinto l’ass. Hermes a creare un piccolo centro studi all’interno dei Quartieri Spagnoli: una piccola biblioteca dove fare ricerca ma che ambisce anche ad essere un luogo di confronto e di crescita. La sala studi “Elabora – Centro studi Quartieri Spagnoli” è aperta a tutti e gestita all’Associazione e dai ragazzi del progetto DiscoveringQS.