Un cielo grigio e pesante di nuvole, di un maggio quasi invernale. Un aristocratico palazzo in un’aristocratica piazza napoletana. Si varca un grande portone e si è accolti da Casamadre e dal suo ospite Jannis Kounellis. Pesante e scuro metallo. Allineamento. Sovrapposizioni sfalsate ma sempre rigorose. Quadrati di colore che si susseguono e si richiamano, sputati dal metallo scuro. Pezzi di iuta inghiottiti da lamine fagocitanti. La materia, prepotentemente appare e ruba la scena. Ruba la scena al mondo, lo fagocita, lo ingloba. Ingloba il colore, la stoffa, l’elemento naturale, (fiori color lavanda catturati, quasi piccole mosche, da una ragnatela di intrecci metallici). Una fabbrica in dismissione. Questa è la sensazione che investe il visitatore. Una dismissione composta e simbolica. Ma ogni pezzo “dismesso” sembra esser posizionato, da una mano invisibile, al posto che sempre gli è spettato. A lui destinato. E ora tutto dorme, sospeso nel tempo. La materia, prepotente, è assopita. Ma sembra solo un letargo. Un inverno che finirà e tutto riprenderà forma. E i simboli si sveleranno. E il colore ritornerà ad essere vivo. L’elemento naturale ad essere tale. Il profumo dei fiori a ritornare nell’aria.

Sembra che tutto, un giorno, debba riprendere forma. Una forma solo immaginata. Immaginata nel passato e in un ipotetico futuro.
Una mostra da guardare, ma anche da immaginare. Materiale e visionaria.
Un Kounellis della tradizione, per coloro che già lo apprezzano e conoscono.
Un Kounellis dell’immaginazione e delle domande sospese per coloro che lo ammirano per la prima volta.
Un percorso tra la materia che vive e parla.

info mostra

Pesonale di Jannis Kounellis
Casamadre, Piazza dei Martiri 58 – Palazzo Partanna, Napoli
Ingresso gratuito

Copywrite RACNA Magazine

A proposito dell'autore

Collaboratore

Sin dalla tenera età avevo capito che quelle piccole parole nere sul foglio bianco erano la mia passione. Così mi iscrivo alla facoltà di Lettere, coronando il sogno del “sapere umanistico”. Intanto scopro che la mia voce piace a chi mi ascolta e la presto per piccoli spettacoli e reading letterari. Scrivo su numerose riviste online e blog e fondo un'associazione culturale (I luoghi dell'anima) per cui organizzo eventi . Mi appassiono sempre più ad un altro antico amore, la fotografia, che diventa parte importante del mio tempo. Poi l'incontro con Marchese Editore, ed è “amore culturale” a prima vista. Da lì, presentazioni, reading e collaborazione al blog about M.E. Infine, per il tempo che rimane, cerco di fare al meglio il ferroviere.