Tra le rose e le viole, romanzo di Porpora Marcasciano, è stato presentato al Grenoble, congiuntamente alla mostra fotografica di Lina Pallotta, in occasione di Divergenti, il Festival Internazionale di Cinema Trans. Accade distrattamente, due giorni di giugno, nel mese del Pride, quasi dimenticato, mentre la città fuori circola e passa avanti a tutte le sue crisi, senza guardarsi dentro, senza esplorarsi, sempre più indifferente.

Valerie Bologna 2010

Valerie Bologna 2010

Porpora e Valerie sono le due modelle, le due eroine, ma anche le due amanti, diventate una pietra miliare delle rivendicazioni politiche, ma anche della poesia e della sensibilità, che spesso viene attribuita impropriamente ai “femminielli”.

Porpora e Valerie sono mie amiche – lo ammetto – ma sono anche il soggetto di questa lunga galleria di immagini di Lina Pallotta, che le segue da anni, immortalando, nero sul bianco, la luce della nostra Italia, nonostante gli impegni prevalenti a New York, dove generalmente vive.

Porpora NYC 1993

Porpora NYC 1993

Eppure il reportage di lungo termine continua, intrecciando la poetica con le battaglie civili, la vita personale con tutte le complessità e le sfumature di chi è sempre vissuta attraverso i generi ed ha attraversato ogni forma di amore, per il semplice fatto di amare la vita.

Lina e Porpora nascono in Campania, nella provincia di Benevento, dove erano streghe o maghe, ma, come tutti i figli traditi dalla nostra terra, è altrove che hanno trovato la felicità, il successo e la propria dimensione.

Marco&Porpora Roma 1991

Marco&Porpora Roma 1991

Lina Pallotta a Roma continua a lavorare tra workshop e concorsi fotografici, dove oggi è passata da giudicata a giudice, ma per fortuna ci capita ancora, anche a Napoli, di imbatterci nelle sue foto e nei numerosi volti che le attraversano. Fra quelle storie, quelle vite, si ferma il nostro sguardo che, interrompendo il giudizio, anche di parte come il mio, vuole solo guardare la bellezza, l’intimità, la poesia.

info mostra&bio

Porpora & Valerie

Quelli sono stati gli anni delle storie d’amore importanti e significative. Per me l’amore è una passione travolgente e viscerale. Dal 1980 al 1982 ho vissuto una bellissima storia d’amore con Porpora, che è anche lei una trans gender (…)un rapporto che sconvolgeva l luoghi comuni (…) Quando io e Porpora eravamo insieme, in tanti si sconvolgevano, qualcuno ci definiva pazze, qualcuno ci definiva strane, la maggioranza ci avrebbe mandato al rogo, del resto i roghi servono a distruggere quello che non si vuole comprendere. Oggi si parla di transgender, di lesbismo trans, ma all’epoca la cosa era inusuale. Diciamo che ci sconvolgevamo, sconvolgevamo le nostre vite, figuriamoci quelle degli altri, la gente non poteva capire. D’altronde in quel periodo tutto andava sconvolto, rivoluzionato, demolito e quindi anche la nostra identità di genere. In quegli anni si anticipava tutto e quindi anche i tempi. In una Bologna che orai non esiste più!

Le parole di Valerie tratte dal libro Tra le rose e le viole di Porpora Marcasciano raccontano una storia antica ma straordinariamente attuale.

In un transito continuo fino a oggi, un rapporto lungo trentacinque favolosi anni che descrive, sintetizza … “poetizza” non solo e non tanto singoli percorsi di vita ma, insieme a essi, l’evoluzione, i cambiamenti sociali e culturali della nostra epoca. Lina Pallotta,( sua la copertina del libro), con la sua fotografia si è intrecciata in quella poetica, semplicemente perché parte integrante di quel rapporto, nato dentro un movimento che Lina, Porpora e Valerie hanno attraversato e dal quale si sono fatti attraversare. A/Traverso generi, politiche, culture, Amori i ritratti di almeno due decenni, l’album dei nostri anni più belli. Qui l’occhio del reporter ha saputo e soprattutto voluto fissare in ogni scatto tanta esistenza. Immagini sfumate, mosse, tese continuamente ad altri piani o dimensioni, forse ad altri mondi in un movimento costante che caratterizza e rende unica la fotografia di Lina Pallotta. Sprazzi di verità estranei, fuori dalla noiosa rappresentazione mediatica. Qui, semplicemente, è una presentazione di esperienze condivise che la fotografia è l’unica in grado di carpire dall’incoscienza del momento. E’ l’istantanea del momento, il frammento che sfida l’analisi razionale di ciò che pretende di documentare, e si rifiuta di imporre un’interpretazione della realtà. Iconografie di momenti privati, che trovano ragione e valore al di là dell’ideologia, liberi ma solitari.

La casualità è l’interazione che impone l’urlo di affermazione libero ma solitario.
Porpora Marcasciano

Lina Pallotta nasce nel 1955 a S. Salvatore Telesino, BN.  Si trasferisce a New York alla fine degli anni ottanta , dove si diploma in “Fotogiornalismo e Documentario fotografico” all’International Center of Photography (ICP). Oggi divide equamente la sua vita tra Roma e New Yor. Insegna  stabilmente “Reportage d’Autore” presso la Scuola Romana di Fotografia,  e tiene periodicamente dei workshop ad Officine Fotografiche di Roma, e all’International Center of Photography, NYC.  I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive in Europa e negli Usa, e pubblicati su riviste nazionali e internazionali: Katalog Material, Das Magazin, D-Donna, Marie Claire, Liberation, The Guardian. Tra i premi ottenuti: New York Foundation for the Arts 1998; Fellowship L’Atelier de Visu, Marseille, France, 2001; CASE Media Fellowships, University of Texas, El Paso 2002; Fund for Creative Communities, Lower Manhattan Cultural Council 2003.

 

A proposito dell'autore

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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.