Se sei un’appassionata d’arte contemporanea, può capitare di ritrovarti a portare un albero di Natale, seguendo una processione guidata da una ragazza vestita di bianco con un pollo morto in braccio.
Ciò che può sembrare un ottimo punto di partenza per la trama di un film di Sorrentino in realtà mi è capitato, o per meglio dire, ho scelto che mi capitasse lo scorso 23 dicembre, il giorno dell’antivigilia del Natale.

 

La Sacra Famiglia - Romina De Novellis © DE NOVELLIS/BORDIN 2015

La Sacra Famiglia – Romina De Novellis © DE NOVELLIS/BORDIN 2015

Romina De Novellis è una giovane artista di origine napoletana, ma che vive e lavora a Parigi. Nel suo percorso artistico ragiona da qualche tempo sul concetto di famiglia, sulle sue piccole ipocrisie e sulle sue contraddizioni. Da tale riflessione nasce l’idea di una performance ambientata per le strade di Napoli. Nessun luogo si presta meglio ad accogliere un segnale forte come quello che vuole lanciare l’artista: la città in cui è profondamente radicato il sistema familistico (su tutti il detto proverbiale ogni scarrafone è bello a mamma soja), la città in cui alla vigilia del Natale non ci si può sottrarre da ingozzate di dolci tipici o da estenuanti sessioni di tombola e giochi con le carte, la città in cui ogni anno, dimenticando o facendo finta di dimenticare faide, liti e vendette familiari ci si ritrova con tutti i membri della famiglia intorno a un tavolo, a schiacciare noci e sbucciare mandarini.
Quanto è reale il senso di appartenenza in queste abitudini? E come è cambiato il modo di intendere il concetto di “famiglia” nella nostra contemporaneità? E infine, siamo sicuri di riconoscere quale sia il significato del Natale?

Fotogallery della performance a cura di Paola Silvestro


Così mi ritrovo con una trentina di persone alla galleria Dafna di Napoli interamente vestita di nero, come tutti gli altri partecipanti alla performance. L’idea è di comporre un corteo funebre, in cui ognuno di noi porti un simbolo del Natale: un presepe, una bottiglia di spumante, la cartella della tombola, i beneauguranti peperoncini rossi. Romina De Novellis guida il corteo, in braccio un pollo morto. Il corteo parte dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e precisamente dai pressi del gruppo scultoreo del Supplizio di Dirce (meglio noto come Toro Farnese, storia di una vendetta familiare, ndr). Come angeli custodi due zampognari: le tradizionali melodie del Natale, suonate dalle loro zampogne, saranno il requiem che accompagnerà la nostra marcia.

Usciamo dal Museo Archeologico, inforchiamo il dedalo di vie del Centro Storico e da qui il Museo Madre, l’Anticaglia, San Biagio del Librai, piazza Municipio, piazza del Plebiscito. Il cammino dura tre ore, pochi fra noi abbandonano il corteo. Ognuno porta il suo fardello, il contenitore svuotato del contenuto. A ogni passo l’oggetto che stringiamo fra le dita come un piccolo trofeo diventa sempre più triste e ridicolo. Tre ore in cui riflettere, sul valore della tradizione, su quanto questa possa essere a volte ricchezza a volte peso, a volte un abito sporco e vecchio di cui spogliarsi. Sono le tre e mezza del pomeriggio, da piazza del Plebiscito pieghiamo per Santa Lucia, verso il mare. Via Caracciolo s’illumina sotto il sole invernale un po’ stanco, i ragazzi in risciò ci deridono, ma ci seguono. Dove va a finire questa pazza corsa? Il corteo non si ferma, ognuno di noi sa esattamente cosa fare. Sulla spiaggia della Colonna Spezzata ci siamo solo noi, mentre i ragazzi sugli scogli vicini prendono il sole. Alcuni di noi si fermano sulla riva, altri entrano in acqua. Romina si immerge quasi completamente, nel mare calmo e ormai reso rosso dai raggi del sole pronto a tramontare. Restiamo così, in silenzio, sospesi fra voglia di restare e voglia di andare, fra tradizione ed innovazione, tra morte e rinascita.

La Sacra Famiglia-Romina De Novellis DE NOVELLIS-BORDIN 2015 (1)

La Sacra Famiglia – Romina De Novellis © DE NOVELLIS/BORDIN 2015

La Sacra Famiglia, questo il nome della performance appena conclusa, finisce la sua marcia morendo simbolicamente nella risacca del mare sulla spiaggia. È adesso tempo di ricominciare, di costruire un nuovo concetto di famiglia, riutilizzando qualche pezzetto di quella vecchia, ma soprattutto creando valori che siano nostri e di nessun altro. Famiglie piccole o grandi, strette o allargate, di persone dello stesso sesso o di sesso diverso, unite da legami di sangue o semplicemente dalla condivisione di esperienze, belle e brutte. Un amore coltivato personalmente e che non ci è imposto da una data sul calendario, sarà il nucleo intorno a cui ricostruiremo il nostro Natale.
Sulla spiaggia della Colonna Spezzata adesso è il momento dei sorrisi e degli abbracci. Ci togliamo le scarpe, cambiamo le calze, scattiamo foto, i più coraggiosi sono ancora in acqua. Mangiamo insieme il panettone e i dolci che qualche minuto fa erano tra gli oggetti portati in processione. Per tre ore e mezza siamo stati la Sacra Famiglia. Ognuno di noi, ne sono certa, ricorderà per sempre i compagni di viaggio, questo momento di risate e leggerezza, questo strano Natale.

 

Altre immagini della performance: dal backstage alla processione

 

La proiezione del Video girato durante la performance di Romina De Novellis “La Sacra Famiglia” sarà presentato al pubblico mercoledì 10 febbraio 2016, alle ore 18,00 presso DAFNA HomeGallery (via santa Teresa degli Scalzi, Napoli). Sarà possibile vedere il video, insieme ad alcune fotografie scattate che documentano la performance, fino al 20 marzo 2016.
www.dafna.it
info@dafna.it

A proposito dell'autore

Project Manager

Alla formazione scientifica (studi in Medicina Veterinaria, prima in Inghilterra e poi in Italia) unisce l'insana passione per l'arte e la letteratura. Dal 2012 collabora con la casa editrice Marchese editore, occupandosi di pubbliche relazioni, promozione e creazione di eventi culturali. Nel 2013 fonda con alcuni collaboratori il blog "About M.E.", legato all'attività della casa editrice ma fin dall'inizio aperto a tutto ciò che è cultura, con particolare attenzione a ciò che succede sul territorio campano. Ama i cappelli, Dostoevskij, e il té delle cinque.