Con Blue della giovane artista caseratana Maria Adele Del Vecchio continua il ciclo di eventi di videoarte curato da Adriana Rispoli al Quartiere Intelligente di Napoli.

Q.I. VEDO è un format che unisce diverse suggestioni: la possibilità di riqualificare un’area urbana degradata con la videoarte, l’idea di innestare in un contesto cittadino densamente abitato una scenografia in movimento che aggiunga di volta in volta umori differenti all’anima del quartiere – il tutto sulle pareti di un palazzo visibile da una delle arterie stradali principali della città -, invitare gli artisti coinvolti nel progetto a una riflessione su ecosostenibilità e rapporto uomo/natura.
Blue di Maria Adele del Vecchio è il quinto appuntamento di Q.I. vedo dopo i MASBEDO, Filippo Berta, Moio&Sivelli e Giovanni Giaretta.

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Q.I. VEDO si configura come sfida nella sfida, innestandosi nel progetto di Quartiere Intelligente attivo da poco più di un anno nelle Scale di Montesanto e che si autodefinisce “spazio di sensibilizzazione alla sostenibilità ambientale tra genius loci e creatività, aggregazione e condivisione”. Il Quartiere Intelligente ha infatti come obiettivo quello di divenire un attrattore urbano ecologico, “uno spazio catalizzatore di funzioni, in cui i cittadini sono accolti, guidati e coinvolti nelle problematiche della difesa dell’ambiente”.

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info e comunicato stampa

Il lavoro di Maria Adele Del Vecchio incrocia la tensione estetica a quella relazionale caratterizzandosi attraverso la produzione di opere che possono sia essere “azioni” sul territorio – come la performance “Qui sembra ancora possibile”, avvenuta nel 2011 nel Parco del Pineto di Roma – che oggetti o progetti in cui utilizza un linguaggio spesso simbolico che lascia trasparire l’eco di un autobiografismo e di un costante interrogarsi e interrogare i segni della realtà. In entrambi i casi, palesemente o velatamente, l’opera chiede allo spettatore di “prendere posizione”, di farsi coinvolgere, di iniziare un percorso di crescita della propria coscienza e consapevolezza.
Blue
L’opera, realizzata ad hoc per il Quartiere Intelligente, dall’artista Maria Adele Del Vecchio è un manifesto visivo, un’immagine apparentemente fissa che ribalta lo spazio della città portando il mare nel centro storico e soprattutto gemellando due aree urbane accomunate da un vuoto lasciato dall’uomo: l’area di Montesanto, ed in particolare quella dove sorge il Q.I., e quella di Bagnoli che ancora soffrono dell’immobilismo delle autorità. Lontano da una facile polemica politica, Blue – aggettivo che in inglese oltre a riferirsi al colore qualifica la sensazione di depressione – è piuttosto un malinconico saluto dell’artista all’estate e alla città di Napoli, una tautologia, cioè un’affermazione vera perché veri sono gli elementi che la compongono, che sincronizza temporalmente il centro storico con l’area post industriale.

Maria Adele Del Vecchio (1976, Caserta), vive e lavora a Roma. Ha frequentato nel 2005/06 la Staedelschule di Francoforte, e nel 2003 la Fondazione Antonio Ratti di Como. Tra le ultime mostre personali ricordiamo Tonite let’s all make love in London, Supportico Lopez, Berlino, 2014, Qui sembra ancora possibile, a cura di Maria Rosa Sossai, Parco del Pineto, Roma, 2011, No end is limited, a cura di Stefania Palumbo, Galleria Enrico Fornello, Prato 2008; tra le collettive: Viaggio al termine della parola, a cura di Antonello Tolve, Galleria Tiziana Di Caro, Salerno, Se il dubbio nello spazio è dello spazio, a cura di Maria Adele Del Vecchio e Nemanja Cvijanovic, Museo MACRO, Roma,2014, Die Dritte Dimension, Frutta Gallery, Roma2013.
Si ringrazia per la collaborazione Tiziana Di Caro, Eli Cortiñas e il Club Katiuscia di Napoli.

Info

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