Villa Di Donato è un intermezzo inaspettato di arte e storia nel cuore della Napoli più popolare. L’edificio nato come casino di caccia nel periodo borbonico è di una bellezza quasi sfacciata, una sorta di insulto ai palazzoni moderni e tristi, a più e più piani, che lo circondano. Percorro per la prima volta il piccolo sentiero in pietra che porta all’ingresso della casa in occasione del vernissage della personale di Laddie John Dill, artista americano ospitato per svariati mesi per una residenza artistica nella villa, grazie a un progetto realizzato dall’istituzione culturale ART1307. L’artista, non certo sconosciuto nel mondo dell’arte contemporanea mondiale, le cui opere albergano stabilmente in musei del calibro del MoMa di New York, è giunto a Napoli per una riflessione artistica sulla città, grazie all’invito dei padroni di casa e della curatrice e storica dell’arte Cynthia Penna.

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Un riflessione con la quale Dill ha introiettato tutti quelli che sono gli elementi naturali caratteristici di Napoli e il suo background storico e culturale, per restituire al territorio la sua personale visione. Ed ecco che le ampie ed essenziali sale si riempiono dei colori di Napoli: i gialli, i rossi, il marrone e l’azzurro delle sue opere al neon inondano gli ambienti circostanti che non posso esimersi dall’essere essi stessi parte dell’istallazione. Persino le persone che si muovono, passando da una stanza all’altra, divengono parte dell’opera come sono, in quello stesso momento, parte della città. E poi ci sono le tele e le istallazioni in metallo che ricreano le striature della sabbia delle coste ma che rielaborano anche, secondo la personale visione dell’artista, importanti opere d’arte custodite nei musei cittadini (è questo il caso, ad esempio, dell’opera ispirata al dipinto Le Sette Opere di Misericordia di Caravaggio, custodita al Pio Monte della Misericordia di Napoli). A chiudere la mostra, la grande istallazione fatta di terra, sabbia e neon, rigorosamente concepita, elaborata e realizzata su territorio campano.

La stanza è la mia tela, la luce i miei acquarelli, tempere, i miei acrilici – spiega con semplicità l’artista – Napoli è stata una grande fonte di ispirazione artistica, ma mi ha anche dato molto dal punto di vista umano. Ho conosciuto diverse persone durante questo breve soggiorno che, spero, rimangano amici per tutto il corso della mia vita. Questa città ha un grande passato, di cui è giusto prendere atto, ma sarebbe altrettanto giusto smettere di voltarsi indietro continuamente. È arrivato il momento di guardare avanti.

Le parole di Dill sono semplici e brillanti, proprio come le sue opere. Ripercorrendo il viale che mi allontana da Villa Di Donato, ripenso a quanto siano anche vere. Mi volto indietro e ridisegno con lo sguardo il breve tragitto appena fatto. Attraverso gli alberi e la verzura che circondano la villa e che sembrano afferrarla come lunghe dita scure tra cui si scorgono lingue di colore che scappano attraverso le porte e dalle finestre socchiuse.

info mostra

Laddie John Dill – Modulazioni di luce
A cura di Cynthia Penna
26 marzo – 10 maggio 2015
(mostra aperta su appuntamento)

Villa Di Donato, Piazza Sant’Eframo Vecchio, Napoli
info@art1307.com

A proposito dell'autore

Project Manager

Alla formazione scientifica (studi in Medicina Veterinaria, prima in Inghilterra e poi in Italia) unisce l'insana passione per l'arte e la letteratura. Dal 2012 collabora con la casa editrice Marchese editore, occupandosi di pubbliche relazioni, promozione e creazione di eventi culturali. Nel 2013 fonda con alcuni collaboratori il blog "About M.E.", legato all'attività della casa editrice ma fin dall'inizio aperto a tutto ciò che è cultura, con particolare attenzione a ciò che succede sul territorio campano. Ama i cappelli, Dostoevskij, e il té delle cinque.