La moda, si sa, strizza sempre più spesso l’occhio all’arte. In realtà, di quest’ultima si nutre e attinge in un richiamo e rimando costante di similarità. Ecco perché non stupisce che un altro marchio di moda, – un pezzo della storia sociale americana – l’azienda Woolrich John Rich & Bros, abbia affidato ancora una volta, dopo le precedenti stagioni, la campagna advertising AI 2015 al fotografo Paolo Ventura.

Woolrichart è il nome del progetto che ha portato il brand a lavorare con fotografi come Larry Fink, Tiina Itkonen, Paolo Bernabini, Bernard Plossu, Bill Owens, Masao Yamamoto, Broomberg & Chanarin fino ad arrivare alle collaborazioni nelle ultime stagioni con il pittore e fotografo italiano Paolo Ventura.

Woolrichart

“Woolrich John Rich & Bros” ha costruito la sua identità sulla forza della tradizione. Il brand nasce nel 1830 negli Usa e oggi è molto presente anche in Europa e in Giappone. Il marchio, oltre a puntare sulla tradizione, vuole posizionarsi in un contesto culturale che si estende al di là di una questione soltanto estetica.
I fotografi coinvolti nel progetto non sono fotografi di moda, bensì legati al mondo dell’arte, e in questi anni il loro ruolo è stato quello di spostare progressivamente il marchio da un’ambientazione all’aria aperta a uno scenario più urbano. Paolo Ventura è uno specialista nel creare atmosfere a cavallo tra sogno e realtà e per Woolrichart ha lavorato su una dimensione senza tempo, animata da una delicata poesia. Con leggerezza le figure silenziose popolano gli spazi o i paesaggi eterei, portati a una nuova vita dal tocco del pennello, gli attori sul palcoscenico si fondono magicamente con la realtà della vita. Il fondale dipinto crea l’immagine di un luogo che continua oltre il fondale e così i capi “Woolrich” si mescolano a oggetti che hanno una storia tutta loro, da vecchie macchine fotografiche a strumenti musicali e animali impagliati, a capi che provengono dal suo archivio personale fatto di giubbe militari, ecc.. Tre sono le ambientazioni scelte per questa campagna pubblicitaria: un caffè, una libreria e una foresta di betulle innevata.

“Nell’ambientazione del caffè d’inizio secolo scorso, i personaggi passeggiano e in lontananza uno stormo di uccelli si leva in volo. All’interno della libreria polverosa, caratterizzata da pavimenti in legno e scaffali su cui sono accumulati dei libri, Ventura propone la maglieria nelle sue più preziose declinazioni: dalle lane merino ai punti bouclè. In un bosco di betulle innevato, infine, i capi invernali, quelli più caldi come il parka e i capi dai cappucci profilati in pelliccia ad esempio, trovano la loro più perfetta e naturale collocazione”. (dal sito BookModa)

A proposito dell'autore

Collaboratore

Laurea con lode in Comunicazione con una tesi sui musei d’arte contemporanea_Caso Napoli. Nel 2007 lavora a Liverpool presso il dipartimento di Marketing e Comunicazione dei National Museums. Corso di perfezionamento in Management Culturale presso la Fondazione Fitzcarraldo, Torino. Dal 2007 ad oggi ha collezionato, insieme a Componibile 62, esperienze come curatrice, project manager e organizzatrice di mostre ed eventi culturali in Italia e all’estero. Collabora con Tafter (Economia della cultura). Oltre che all’arte contemporanea, si dedica anche alla moda, CSR, e viaggi. Il Museo è il suo habitat naturale.