Danzano sull’acqua, danzano all’Inferno, qui a Formia, Paolo e Francesca danzano il tango all’ultima stazione del Motel Inferno.
Siamo nel Cisternone romano al centro di un dedalo medievale che ha nascosto le mura di Formiae, salvando solo la forma del teatro e quest’opera idraulica oggi sotterranea.
Le luci del tramonto ci hanno lasciato e dalla porta a vetri risale un tonante Virgilio, con voce potente da basso, e le candele ci invadono.
Se al Museo di Capodimonte un’opera di Luca Pignatelli (guarda la fotogallery) con testa di Minerva ci aveva sviato, i nudi di Egon Schiele qui riprodotti ci fanno subito immergere in un Inferno di lussuriosi. Molto rosso, molte voci sovrapposte, il canto di una sirena dannata e un possente Minosse con un boa, alla regia per giudicare i peccati, completano questa breve esperienza.
Un ottimo modo per usare opere suggestive del passato e portarci attraverso i secoli a riveder le stelle, magari con un irriverente sorriso e un applauso ovviamente non gradito: siamo all’Inferno!

info mostra

Motel Inferno – Variazioni sul V canto

CISTERNONE ROMANO, piazza S. Anna, Formia (LT)

 

A proposito dell'autore

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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.