“Gli occhi si dovranno abituare alla penombra della sala…” mi dicono appena arrivata.
Questa frase riecheggia nella mia testa mentre entro nelle prigioni di Castel dell’Ovo. Intanto che percorro il corridoio lungo e stretto che mi ci porta.
E quando ci arrivo gli occhi si stringono un po’, come quando entri in una stanza buia e si devono, pian piano, abituare a guardare.
Come quando avvicini la macchina fotografica, la stringi al viso e ti concentri sul soggetto che vuoi “vedere” , che vuoi scoprire, o meglio, che si è fatto scoprire da te, per poi catturarne l’anima.
Una grande, altissima sala di tufo, che emana un profumo antico, un brusio leggero, occhi e mani che si muovono, una sensazione di piacevole attesa.
Davanti ai miei occhi un lungo tavolo bianco, percorso da una luce fredda e netta che concentra l’attenzione attorno a sé. Un percorso di luce che crea attorno la penombra, ma evidenzia il proprio spazio, lo delimita e ne attira gli sguardi.
Epifania, apparizione.
Epifanie.
Otto rettangoli neri che spuntano dal lungo tavolo illuminato.
Chiusi, come uno scrigno. Come gli scrigni che un tempo venivano custoditi in questo luogo.
E ritorna agli occhi il tavolo quadrato dello studio di Antonio Biasiucci, la luce naturale che arrivava dagli alti balconi e, attorno, i ragazzi del “Lab”.


E ora, come naturale prolungamento di quel tavolo, questo rettangolo lungo sul quale (ma, metaforicamente, attorno) sono rinati gli otto giovani artisti, attraverso le loro creazioni.
La sensazione è quella di essere entrati in una famiglia numerosa che si è riunita in un giorno di festa.
Infilo i guanti bianchi, di un bianco quasi candido, immacolato, mi avvicino al rettangolo delle epifanie e comincio ad entrare nella storia della famiglia che mi ha accolto.
Apro lentamente il primo album, e poi tutti gli altri. E non a caso uso questa parola; sembra un album di foto di famiglia, di quelli che si riguardano con un sorriso nostalgico assieme ai nonni, ai parenti che vengono a trovarti, ed si entra in otto mondi diversi.
In otto sguardi. In otto modi di vedere. In otto modi di vivere il mondo e le immagini.

In otto preziosi “album fotografici”.

Gli otto sguardi si sono rivelati.
I lavori fotografici dei ragazzi del “Lab” si svelano con potenza. Hanno grande personalità e, soprattutto, unicità. Sono lavori profondamente eterogenei, quasi a rispecchiare la personalità ben contraddistinta di ognuno dei componenti della “famiglia”.
Tratti incredibilmente diversi, sia nei contenuti che nella forma in cui vengono presentati.
Non c’è un portfolio che si possa accostare ad un altro e, nello stesso tempo, riesce a rappresentare un unicum, un’unica storia raccontata a più mani, dove i personaggi si susseguono e si trasformano.
Una giovane donna immersa in un sonno profondo catturato da un occhio avido e curioso, in un bianco e nero “ruvido” e lontano. Luoghi-non luoghi, abitati da creature bianche in paesaggi quasi lunari. Pareti di attrezzi arrugginiti, in fila, in bella posa, immobili contenitori di sacre immagini coloratissime e sbiadite. Salotti luminosi, custoditi da donne che guardano lontano pur rimanendo ancorate al loro mondo familiare. Veli bucati che coprono una rinascita. Lettere che si susseguono per cercare domande alla quali ognuno darà una propria risposta. Strade che raccontano distanza e che evocano ricordi e sensazioni. Volti racchiusi in una mano, sempre la stessa, in contatto perenne.

Richiudo l’ultimo album, sfilo i guanti bianchi. Giro gli occhi verso la sala e la penombra ritorna prepotente.
Il brusio è diventato più forte. Ci sono più volti, più occhi e più mani bianche che sfogliano gli album di famiglia.
E le storie da raccontare si ripetono…

info mostra

Epifanie, la mostra istallazione, risultato della prima edizione del laboratorio irregolare ideato Antonio Biasiucci e coordinato da Antonello Scotti di Aporema Onlus resterà a Castel dell’Ovo fino al 2 giugno 2014. La mostra è patrocinata dal Comune di Napoli, Assessorato alla cultura e al turismo ed è stata realizzata grazie ad un’azione di crowdfunding.

Castel dell’Ovo – Napoli

fino al 2 giugno 2014

E-Mail info: alessandra.cusani@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.comune.napoli.it

A proposito dell'autore

Collaboratore

Sin dalla tenera età avevo capito che quelle piccole parole nere sul foglio bianco erano la mia passione. Così mi iscrivo alla facoltà di Lettere, coronando il sogno del “sapere umanistico”. Intanto scopro che la mia voce piace a chi mi ascolta e la presto per piccoli spettacoli e reading letterari. Scrivo su numerose riviste online e blog e fondo un'associazione culturale (I luoghi dell'anima) per cui organizzo eventi . Mi appassiono sempre più ad un altro antico amore, la fotografia, che diventa parte importante del mio tempo. Poi l'incontro con Marchese Editore, ed è “amore culturale” a prima vista. Da lì, presentazioni, reading e collaborazione al blog about M.E. Infine, per il tempo che rimane, cerco di fare al meglio il ferroviere.