Napoli Expo Art Polis,  progetto e direzione artistica a cura di Daniela Wollmann con Gianni Nappa, è stata una vera e propria esperienza didattica, un’immersione completa nell’arte contemporanea con spunti che vengono dai paesaggisti e dagli espressionisti napoletani del Novecento fino alle più ardite tecniche moderne, che sono state esposte al PAN, il palazzo delle arti a Napoli, per tutta l’estate fino al 31 agosto.

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Presenti oltre sessanta autori ed autrici, dai tratti più diversi, ognuno alla ricerca di uno spazio nuovo o già consolidati e riconosciuti, e migliaia persone hanno già potuto godere delle meraviglie dell’arte, nonostante il caldo feroce di questi mesi.
Napoli Expò Art POLIS”, coloratissima locandina di un’antologia napoletana, all’insegna dell’innovazione e della scoperta, del cosmopolitismo e dell’impegno che anche attraverso l’arte la nostra città può dare in tutti i campi dell’esplorazione artistica.

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Dopo una mia noiosa introduzione a due giovani amici alla ricerca di bei ricordi e di nuove interpretazioni della vita, abbiamo avuto la piacevole guida della curatrice, Daniela Wollmann, che ci ha fatto penetrare nelle storie e nei misteri della maggior parte dei dipinti esposti.
La definizione del gusto da parte di ognuno è stata diversa: lei più vicina agli autori impegnati politicamente sui destini dei migranti, di Gaza o delle donne, io più affine agli autori umoristici e paradossalmente a quelli completamente astratti e metafisici, i due universitari più immersi in tutti quelli che, con ogni possibile tecnica, trasmettevano emozioni vivaci e rimandi alla loro personale cultura.

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È possibile che Napoli abbia uno spazio tanto impegnativo ma non ne abbia né conto né memoria”, è stato l’interrogativo comune, sulle immense possibilità, di questo gigantesco Palazzo Roccella, oggi abbandonato come una caverna misterica, dall’accesso libero ed illimitato, ma completamente sconosciuta, anche alla maggior parte dei napoletani, se non nelle rare occasioni glamour, unico perturbante in un contesto urbano completamente invaso dal cemento e dall’omologazione.

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Il PAN è aperto tutti i giorni tranne il martedì e ospita su più piani e nei due corpi laterali, ogni volta, più mostre temporanee e contemporanee, in attesa di essere scoperto, come un tesoro esposto ma negletto, a partire da “Napoli Expò Art POLIS”, che ci auguriamo diventi un’esperienza ripetibile, un’antologica sempre nuova, che faccia il punto sull’arte contemporanea, per stimolare visitatori e artisti a proseguire la ricerca e affascinare cittadini e turisti, acquirenti o semplici passanti.

 

Per rivivere l’evento visita la pagina facebook ufficiale della mostra
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A proposito dell'autore

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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.