INWARD – Osservatorio sulla Creatività Urbana insieme con l’Associazione Econote inaugura i tour di street art al Parco Merola o dei Murales di Ponticelli.

Quando mi chiedono di raccontare le storie che si celano dietro i bigwall realizzati al Parco Merola di Ponticelli, accenno un sorriso, inizio a parlarne e mi entusiasmo.

Vedere nascere un’opera vuol dire iniziare a sentirla anche un po’ tua ed è soprattutto questo che da sempre mi lega alla street art. Sono sicura, anzi certa, che anche gli abitanti del Parco Merola sentano quelle opere come proprie e lentamente tale senso di appartenenza coinvolge un numero maggiore di appassionati e curiosi. Proprio per questo rivolgo il consiglio di dare a Ponticelli, entrare nel Parco Dei Murales e ammirare le opere, una ad una.

Parco Merola - L'opera di Jorit AGOch

Parco Merola – L’opera di Jorit AGOch

Il lavoro avviato ormai un anno fa da INWARD – Osservatorio sulla Creatività Urbana con la prima grande facciata di street art realizzata a Napoli per mano dell’artista Jorit AGOch, ha inaugurato un progetto intenso, complesso, fatto di belle opere e artisti talentuosi ma anche di identità e senso comunitario.

Ne ho parlato con Luca Borriello, direttore ricerca INWARD, per riflettere sul valore degli street art tour, in particolar modo se un tour prende vita, come in questo caso, nella periferia orientale di Napoli.

Anche in Italia esistono oramai tanti tour di street art. Direi che se da una parte emerge una certa tendenza a sistematizzare in tour le visite spontanee alle opere, anche per creare e offrire traiettorie non necessariamente determinate dalle stesse o dagli artisti, dall’altra c’è un desiderio di elevazione culturale che fa pensare agli intenti dei promotori e operatori culturali, come a volere pareggiare le opere di street art ad altri beni culturali, a testimonianze aventi valore di civiltà. La street art, del resto, è segno di una certa particolarità culturale, sociale, economica della nostra contemporaneità. C’è inoltre una certa squisitezza artistica per molte opere di street art di grandi dimensioni che porta a pensare, secondo il pensiero di molti, che le stesse siano degne del tempo di una visita culturale.

Perché realizzare uno street art tour?

L’idea non è solo per seguire un fenomeno artistico di moda, ma invece vuole essere anche ed ancora problematica e ruota intorno a tre espressioni: economia, estetica, etica. L’idea di economia, ancora di piccolissima taratura, coinvolge i partecipanti al tour, in termini di eventuale biglietto, e può riguardare anche azioni complementari, come consumi territoriali tipici e produzioni di stampe o altra oggettistica. Ma il dibattito è se opere non private, non al chiuso del museo (istituzione che per molti dovrebbe essere altrettanto gratuita) debbano essere raccontate pagando, anzitutto se chi guida non è chi ha dipinto o ha partecipato alla produzione. Estetica perché c’è il desiderio di portare un sempre maggiore quantitativo di persone a visitare un luogo, certamente in un modo ben organizzato. Ed il desiderio di premiare l’estetica è di sicuro uno dei valori più significativi. C’è poi, infine, l’etica, che genera altri problemi. La street art si dà così come si fa, credono in tanti, ed un tour può essere interpretato come uno sfruttamento da parte di terzi, contro la morale dei protagonisti del fenomeno. Economia, estetica ed etica includono, dunque, considerazioni positive ma anche numerose impressioni avverse

Street art Tour Parco dei Murales a cura di INWARD ed Econote

Street art Tour Parco dei Murales a cura di INWARD ed Econote

Qual è il valore aggiunto che lo street art tour apporta alle opere del Parco dei Murales?

La premura che attiva INWARD nella realizzazione di opere di street art, ossia che le stesse siano come immerse in ben più ampie operazioni sociali, culturali ed economiche consistenti di territorio, comunità e partecipazione, è la stessa impiegata per il Parco dei Murales. Le opere, infatti, sono un punto-bandiera, apicale, ma non di arrivo, come spesso accade, di un programma molto articolato. Per ognuna delle opere realizzate, non vi sono solo artisti attentamente selezionati ma anche un processo di ascolto territoriale condotto da nostri partner esperti. Ogni opera ha una storia incredibile e proietta davanti a sé l’estensione narrativa della stessa: la carenza di cultura didattica, ad esempio, rivelata sul campo, può sviluppare un’opera di street art che ne parla e poi – per noi ormai è un imperativo – può ingenerare i propositi di un bookcrossing condominiale che porti ragazzi e famiglie a gestire la nostra creazione di una libreria di quartiere. Ecco, mentre pensavamo di sistematizzare i racconti progressivi che le opere raccontano, l’una legata all’altra per via della progressione di ascolto del territorio e della comunità residente, siamo stati contattati dalla Associazione Econote che ci ha proposto di realizzare proprio un tour all’interno del Parco, al quale abbiamo aggiunto un’offerta di prodotti territoriali vesuviani, perché Napoli Est è una cerniera tra Napoli e Vesuvio, dove è posizionato il nostro Centro Territoriale per la Creatività Urbana.

Quali sperate possano essere, a lungo termine, i risvolti positivi del tour sul territorio?

Con la Fondazione Vodafone Italia, già nostro partner sul territorio per il progetto di creatività urbana per il sociale CUNTO, abbiamo dato vita ad Arginalia, una cooperativa sociale per i ragazzi di Napoli Est. Parte della quota di partecipazione va a sostegno della cooperativa e miriamo a formare nel tempo gli stessi ragazzi che vivono nella periferia orientale come guide dei tour di street art nel Parco dei Murales, generando una piccola occasione di lavoro ma soprattutto qualche motivo in più per apprezzare il territorio in cui sono nati”.

info tour

Il prossimo tour di street art al Parco dei Murales di Ponticelli è previsto per sabato 11 giugno.
Prenotazione obbligatoria a: info@econote.it o 3936098130.
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cover tour street art giugno 2016