Lezioni sul postmoderno: decanonizzazione

E siamo alla decanonizzazione – nulla a che vedere con il Vaticano – almeno non nel senso della riduzione allo stato laico di preti pedofili o eretici.
Dal punto di vista filosofico, bisogna questa volta ragionare sul pensiero di Vattimo, che, a sua volta in modo paradossale, parte dall’Ubermensch di Neitzche per riportarlo nell’individuo “debole” che caratterizza l’individuo postmoderno, “in grado di accettare la condizione costitutivamente scissa, instabile e plurale che è propria del nostro essere, destinato a vivere nella differenza, nella transitorietà e nella molteplicità”.

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Ecco perché ho scelto questa immagine di Gunther von Hagens, anatomopatologo tedesco, che per mesi ha riempito l’Albergo dei Poveri a Napoli con le sue immagini plastinate, secondo questo rivoluzionario metodo scientifico, che trasforma in arte il corpo umano, concesso volontariamente all’autore da parte di pazienti terminali o in fin di vita. In questa opera  l’autore “opera” su di loro, anche a scopi didattici ma soprattutto artistici, la più profonda decanonizzazione, che non è mai dissacrazione, ma che elimina appunto l’ultimo velo sui rapporti tra vita e morte. La nascita mai avvenuta ci viene svelata dalla volontà materna che appena si copre con pudore il pube, mentre mostra con l’altra mano se stessa e il sacro figlio nel suo ventre. Rivestitela e sarà una Madonna vergine dai tratti generalmente orientali.

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Sempre sul tema della donna, che è ancora l’oggetto sacro e irraggiungibile tanto nei paesi islamici quanto in quelli occidentali, ho scelto Ilaria Piccardi, autrice di notevoli operazioni fotografiche sul corpo femminile, spesso in autoritratto, che guardano dentro questo mistero profondo, senza mai svelarlo.
Anche in questo caso, una donna morente che bacia la figlia cui ha dato la vita, immagini speculari che scambiano l’amore profondo, denudandosi di ogni vergogna rispetto a questi due momenti sacri della vita. Bacio allo specchio, trasformazione di Dorian Gray, ma anche di ogni strega malvagia nella più giovane immagine possibile, fusione di due anime, fusione di due vite.

A proposito dell'autore

Collaboratore
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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.