Quando cammino per il centro storico di Napoli e scruto, guardo (il più delle volte, cerco), tutto ciò che ricopre i muri, mi sento come una piccola esploratrice. Chi ama la graffiti art e la street art conosce bene questa sensazione, quella della caccia. Siamo cacciatori. Più notiamo e più vogliamo notare, più troviamo e più vogliamo trovarne.
Ma non siamo in un museo, né in una galleria; perciò tutto quello che vediamo in strada, tutto quello che ci piace, è illegale.

Zilda

Zilda

Quando ho incontrato Federica Belmonte e Gennaro Maria Cedrangolo dell’associazione 400ml, mente e arto del neonato progetto Napoli Paint Stories (street art e graffiti tour), abbiamo parlato proprio di questo.

Se realizzi qualunque disegno o scritta su un muro, rischi di essere arrestato. Eppure oggi con Napoli Paint Stories proponiamo un tour proprio tra la pittura illegale del centro storico”, mi ha detto Gennaro Maria.

Alice Pasquini

Alice Pasquini

Una contraddizione che ci stupisce, ma non troppo. Potremmo appellarci al tanto amato cliché di una Napoli contraddittoria, ma forse la vera antinomia è figlia del sinergico sistema dell’arte contemporanea del nostro tempo e delle leggi del mercato. Eppure, storicamente parlando, la street art e la graffiti art sono lontane da quest’ambiente, tanto distanti da creare regole proprie, un nuovo codice, non sempre definibile e a volte molto sfuggente; altre volte invece chiaro e fondamentale. Ma pare sia necessario avere delle regole per poterle infrangere. Mostrare il marchio dei Mastiffis diventa dunque obbligatorio per non operare alcuna scelta di gusto, né di stile, soprattutto perché il titolo del progetto parla chiaro: è la storia della pittura delle mura di Napoli, in tutta la sua incoerenza, in tutta la sua interezza.

Banksy

Banksy

Il percorso parte da Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli, perché – come ha spiegato anche Federica, storica dell’arte – è il posto perfetto per iniziare a dialogare anche e soprattutto con le numerose tecniche utilizzate dagli artisti (stencil, poster, stickers), di cui spesso si conoscono bene i nomi, ma non le concrete differenze.

Uno spazio speciale è dedicato al padre della street art Ernest Pignon-Ernest, giunto a Napoli nel 1988, per poi arrivare alla nota discendenza francese dei nostri giorni con Zilda, Leo&Pipo, C215 e Clet. Presenti all’appello anche street artist meno noti ai più come il russo Stas Doubry fino, ovviamente, all’immancabile Banksy.Ampia la carrellata dei celebri campani e napoletani, con Diego Miedo, Zolta, Cyop&Kaf, Pet, Crl, Arp e altri.

 


Proprio Arp ha realizzato la locandina di Napoli Paint Stories: una cassa toracica che racchiude tanti edifici uno accanto all’altro, uno sull’altro; sono i polmoni del centro storico, quelli che accolgono tutto il fermento artistico della città, espressione di quel respiro lungo e bellissimo che Napoli Paint Stories ha illustrato e continuerà a illustrare nelle prossime settimane, trasformando tutti i fruitori in cacciatori di street art, almeno per un giorno.

napoli paint stories logo

info e calendario
Calendario
sabato 14 febbraio ore 14:00
domenica 15 febbraio ore 10:00
sabato 21 febbraio ore 14:00
domenica 22 febbraio ore 10:00
sabato 8 febbraio ore 14:00
domenica 1 marzo ore 10:00
sabato 7 marzo ore 14:00
domenica 8 marzo ore 10:00
Il tour è a numero chiuso.
Prenotazione obbligatoria al 333 15 89 423