Vi presentiamo alcune foto della mostra di Salvatore Graf alla Fonoteca di Napoli a cura di Guglielmo Verrienti.

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info mostra

Che la NATURA, se ascoltata con orecchio puro e attenzione vigile, se guardata con gli occhi del fanciullo privo delle tante sovrastrutture socio-culturali, abbia la capacità di imbastire un racconto, a metà tra sogno e realtà, racconto che procede per immagini, la cui immediatezza colpisce con toni vividi e diretti, lo si può appurare immergendosi nel corpus allestivo che SALVATORE GRAF presenta in questa sua prima personale di pittura da FONOTECA.

  Un iter espositivo composto da circa 20 pezzi di dimensioni variabili (da 25×35 a 35×50), realizzati su carta e cartoncino con una tecnica mista che, partendo dall’uso di china, graphos, biro e penna, si sposta e si avvale anche della compattezza cromatica data dall’acrilico e dalla tempera. L’esito è una teoria di piccole ‘gemme’, che strizzano l’occhio al mosaico – quantomeno per effetto iconografico – all’illustrazione, alla miniatura, all’incisione, a un gusto del ‘decorativo’ che, senza cadere in facili semplicismi, mantiene invece intatte la delicatezza, l’atmosfera di fiaba, l’innocenza e la forza di una sintassi pittorica che parla la lingua della fantasia e della sospensione, dell’ironia e di una grande fruibilità. Non per questo evitando di muoversi lungo un percorso più articolato di quello che può apparire a un primo sguardo frettoloso. Graf, infatti, nei suoi lavori convoca elementi di una NATURA primigenia, ancestrale, mitologica (terra, fuoco, acqua, etc.) che, assurti a veicoli comunicativi, sempre filtrati dalla suggestione onirica, collocano il proprio messaggio in ambientazioni spesso notturne, lunari, figlie del sogno e dell’immaginazione. Difatti, la Natura che nelle creazioni di Graf è pronta a svolgere un racconto è una Natura intesa quasi panteisticamente, in cui ogni singolo protagonista si anima, dotato di vita propria, e agisce nella composizione della scena, anche con sfumature ironiche, visionarie, paradossali o di denuncia sociale e umana, contribuendo a una sorta di effetto straniante, in cui antico e moderno, realtà e inventiva si mescolano perfettamente.

            SALVATORE GRAF, classe 1974, si diploma al Liceo Artistico di Napoli e si laurea in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Appassionato pure di fotografia, è un artista a 360° occupandosi, oltre che di pittura, anche della realizzazione di oggettistica e monili in ceramica. Ha preso parte con i suoi numerosi lavori a varie collettive a Napoli e in Campania, tra cui le ultime sono “Land Art Campi Flegrei” (2013) e negli spazi di Sabina Albano ad “Antologhia” e a “Gennaro” (entrambe 2014). Questa da FONOTECA è la sua prima personale.

Fino al 10 novembre

Fonoteca (via Morghen n.31 C/F Napoli)

Info: +39081.5560338,
www.fonoteca.net,
salvatoregraf74@gmail.com,
+393464132638),

Ingresso gratuito.

 

A proposito dell'autore

Classe '85, napoletano e musicista a tempo perso studia architettura ma si interessa di fotografia più o meno da quando i "selfie" si chiamavano ancora autoscatti e le foto delle vacanze non si potevano vedere se non dopo averle portate a sviluppare. Approfondisce l'aspetto tecnico da autodidatta per poi approcciare nel 2012 al fotogiornalismo seguendo vari corsi e seminari tenuti da docenti dell'Accademia di Belle Arti di Napoli e da noti fotoreporter, nel 2013 espone il suo primo fotoprogetto sui campi rom di Scampia.