Venerdì 15 gennaio, a Villa Di Donato, Art1307 ha presentato Silicosophy, mostra di Carla Viparelli, a cura di Cinzia Penna. Il titolo della personale nasce dalla crasi di due termini: silicio e filosofia che stanno ad indicare l’interesse dell’artista per una ricerca tra arte e scienza. Il silicio è chiamato in causa come materiale con un grande potenziale di mutamento capace di accompagnare opere d’arte in progress.

Artiolo di Anna Maria Liberatore.

Nel 2015, nella conferenza tenuta presso l’Istituto italiano di Cultura di Los Angeles, la Viparelli ha spiegato: ”il mio figurativo cerca di essere innovativo, non citazionista come spesso sono abituati a vedere in USA, dove l’arte classica italiana è molto seguita e apprezzata.”
Ecco che si aprono nuovi scenari: “l’opera alla quale mi sono maggiormente dedicata è la video installazione: ”Surfing Angeles”, animazione molo complessa, costruita manualmente fotogramma per fotogramma .” Partendo da una tecnica antica, come l’olio su tela, Viparelli crea una particolare forma di video animazione. Fra le opere esposte a Villa Di Donato, la scultura “Silicosophy” che richiama la Pop Art americana e “Cyberdune” in cui un deserto di sabbia si trasforma progressivamente in circuiti prestampati.

Guarda la fotogallery dell’inaugurazione a cura di Angelo Marra

 

Interessante il rapporto dell’artista fra uomo e scienza in chiave filosofica ed estetica come trasformazione del sé in continuo divenire, in accordo con un mondo, anch’esso, in naturale modificazione. Tutto sempre in chiave estetica: estetica del viaggio, del percorso di mutazione di una realtà in un’altra del tutto nuova, con un’attenzione alla bellezza, nell’atto stesso del cambiamento e dell’attuazione artistica. Il silicio, materiale apparentemente inerte, prende vita nella rappresentazione dell’artista e, da minerale, diventa animato e quasi umanizzato nella sua bellezza interiore in divenire. In questa gestazione, la Viparelli si avvale di oggetti presi dalla quotidianità, portando alla luce, attraverso la sua visione artistica, la loro intrinseca bellezza. Ecco rappresentati: il telefono cellulare, i pannelli solari, il vetro, i microchip, che con le loro mutazioni ci mostrano un’infinità di percorsi di bellezza.
Lo spettatore viene invitato così a scoprire l’arte e la bellezza del mondo e, nello stesso tempo, è invitato a guardare con occhi più attenti la natura e le cose apparentemente date per scontate. È invitato a rivolgere lo sguardo al passato per essere proiettato nel futuro, per non dimenticare mai la grande bellezza del creato.

 

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